Con l’inflazione al galoppo ecco quale mutuo prima casa conviene scegliere tra fisso e variabile

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Con l’inflazione alle stelle chi deve comprare casa nei prossimi mesi su quale mutuo dovrebbe puntare, a tasso fisso o a tasso variabile? Probabilmente nessuno dei 2. Ci potrebbe essere una terza soluzione che in questa fase di mercato potrebbe rivelarsi vincente.

L’inflazione al galoppo condiziona e condizionerà nei prossimi mesi il mercato immobiliare. Infatti da una parte l’aumento dell’inflazione probabilmente spingerà in alto i prezzi degli immobili, anche se non è così scontato. Dall’altro l’incremento dei prezzi dei beni spinge la Banca centrale europea all’aumento dei tassi di interesse. La BCE effettuerà il primo rialzo il prossimo 21 luglio, poi seguiranno altri aumenti a settembre e a dicembre.

Ovviamente l’aumento dei tassi di interesse si ripercuoterà sui mutui. Coloro che devono comprare adesso una casa e chi ha un mutuo a tasso variabile, saranno le categorie maggiormente coinvolte. Invece i proprietari di casa con un mutuo a tasso fisso non hanno nessun tipo di problema.

Con l’inflazione al galoppo ecco quale mutuo prima casa conviene scegliere tra fisso e variabile

Sia i mutui a tasso fisso, che quelli a tasso variabile negli ultimi mesi hanno cominciato a salire anche se la Banca centrale europea ancora non ha alzato i tassi. I mutui a tasso fisso sono legati al tasso IRS, Interest Rate Swap. Quello a 20 anni nel mese di giugno ha toccato un massimo del 2,1% contro un minimo praticamente a zero del dicembre 2020. Invece i tassi dei mutui variabili rimangono negativi dello 0,3%. Ma poiché sono legati all’aumento dell’Euribor, con l’aumento dei tassi della BCE, sicuramente cresceranno.

Chi deve comprare casa e quindi scegliere un mutuo si dovrà domandare quale è meglio scegliere. Conviene un mutuo a tasso fisso oppure un mutuo a tasso variabile? Chi adesso prende un mutuo a tasso fisso pagherà interessi annui attorno al 2,1%. Chi accende un mutuo a tasso variabile pagherà interessi praticamente vicini allo zero anche se, inevitabilmente, questi saliranno.

E allora ecco che una soluzione potrebbe essere il mutuo a tasso variabile con CAP. Il CAP è una specie di tetto, un limite oltre il quale il tasso variabile non può salire. In questo momento sul mercato alcune banche offrono tassi variabili con un CAP al 2,6%. Quindi non lontano dall’attuale tasso fisso.
Con l’inflazione al galoppo ecco che questa soluzione permette di sfruttare ancora un po’ la convenienza dei tassi variabili bassi. Il CAP pone un limite al rischio di un’impennata della rata nei prossimi anni.

Un ulteriore dilemma per chi deve comprare casa

Anche chi oggi acquista una casa e può pagarla in contanti dovrebbe riflettere sull’opportunità di prendere un mutuo. Oggi è meglio acquistare una casa pagandola completamente con i risparmi oppure conviene fare un mutuo e mantenersi un gruzzoletto di riserva?
La scelta non è così scontata, i fattori da prendere in considerazione sono diversi. Tuttavia in una situazione di forte inflazione chi ha dei debiti potrebbe essere economicamente avvantaggiato.

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