Come scegliere la pensione con uscita anticipata e quali sono le penalizzazioni

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Quali sono le penalizzazioni e come scegliere la pensione con uscita anticipata? Perché presto chi si vuole ritirare dal lavoro non potrà farlo con la quota 100. Che è la misura sperimentale di pensionamento anticipato attualmente in vigore. E che con ogni probabilità non sarà rinnovata dopo la scadenza del periodo sperimentale. Quella del 31 dicembre del 2021.

Ed allora, come scegliere la pensione con uscita anticipata e quali sono le penalizzazioni? La domanda è quindi d’obbligo visto che senza la quota 100 si tornerà ad andare in pensione a 67 anni? Certo che no in quanto dopo quota 100 il governo italiano è comunque chiamato a fare una cosa.

Come scegliere la pensione con uscita anticipata dopo la quota 100?

Quella di introdurre una o più nuove formule di pensionamento anticipato. Ma nel farlo è lecito scommettere con ragionevole certezza su una cosa. Che le nuove formule di pensionamento anticipato saranno caratterizzate dalla presenza di penalizzazioni. Ovverosia da un assegno mensile pensionistico più basso.  Rispetto a quello che si prenderebbe andando in pensione con i requisiti pieni.

Ed in ogni caso sapere ora quali siano di preciso le penalizzazioni sulle pensioni dopo quota 100 è impossibile. Perché al riguardo sono ancora in corso le trattative tra il governo ed i sindacati. E quindi i tempi sono ancora lunghi. Anche prima che l’esecutivo sulla pensione con uscita anticipata proceda con l’approvazione del necessario provvedimento legislativo.

Il compromesso sul pensionamento anticipato per andare oltre quota 100

Si presume che la nuova formula di pensionamento anticipato sarà un compromesso. Ovverosia per i lavoratori sarà meno conveniente rispetto alla quota 100. Ma nello stesso tempo sarà pure meno penalizzante rispetto ai paletti imposti dalla legge Fornero.

In altre parole, il governo italiano in futuro permetterà ai lavoratori di ritirarsi dal lavoro prima. Ma con requisiti di pensionamento anticipato che, comunque, rispettino un fattore chiave. Quello del contenimento della spesa pubblica a carico dello stato.

Salvo clamorosi ripensamenti, quindi, il governo italiano non introdurrà delle proroghe. Proprio per la quota 100. E questo anche tenendo conto dei recenti rilievi della Ragioneria generale dello Stato. Ovverosia quelli per cui si stima che nel 2020 la spesa per le pensioni decollerà. Si attesterà in particolare ad una percentuale da record. Pari per la precisione al 17% del prodotto interno lordo nazionale.

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