Come recuperare i contributi INPS persi col Covid

INPS

Non poteva certo non avere risvolti anche sui contributi previdenziali e quindi sulle pensioni ciò che è successo in questi oltre 2 anni di pandemia. A maggior ragione se si pensa all’obbligo vaccinale per determinate categorie di lavoratori o al susseguente obbligo di Green Pass per recarsi al posto di lavoro. Le sospensioni dal lavoro oltre che incidere in negativo sulle retribuzioni, hanno inciso in negativo pure sul piano previdenziale dei lavoratori. Chi non è potuto andare al lavoro, ha perduto mesi di contributi. Una soluzione però c’è. E l’ha spiegata l’INPS con una recente circolare.

Come recuperare i contributi INPS persi col Covid

Tutti i lavoratori che hanno subito penalizzazioni per via della volontà di non vaccinarsi o di non munirsi di certificazione verde, possono mettere una pezza dal punto di vista previdenziale. In pratica c’è una possibilità di non pagare dazio (o pagare un prezzo inferiore) per il fatto di non aver adempiuto agli obblighi dovuti all’emergenza Covid. I lavoratori sono rimasti senza stipendio per aver detto di no alla vaccinazione e all’obbligo di Green Pass. E quando l’obbligo diventò reale, sono rimasti privi non solo di stipendio ma anche di contributi. Va ricordato che l’obbligo di munirsi di Green Pass (per qualcuno solo con vaccino) per presentarsi al posto di lavoro è scattato il 15 ottobre 2021 e ha cessato i suoi effetti il 30 aprile 2022. Un lungo periodo dove non sono stati pochi i dipendenti che hanno subito questa forma di penalizzazione.

Come fare a coprire il vuoto di contributi durante la sospensione

Con una recentissima circolare l’INPS (la numero 94/2022) di fatto ha aperto alla possibilità, per chi ha avuto quel problema, di mettere a posto la situazione. Naturalmente però non del tutto gratuitamente. Infatti, sempre in maniera onerosa l’INPS offre la possibilità di non rimetterci sulla pensione futura. In pratica sfruttando due vie alternative tra loro gli interessati potrebbero riuscire a coprire l’inevitabile buco contributivo che si è venuto a creare nel momento in cui su di loro hanno impattato le limitazioni dovute alla pandemia. Il come recuperare i contributi INPS è ciò che l’INPS sottolinea.

La scelta è del lavoratore

Il lavoratore quindi può decidere di intervenire autonomamente in copertura di questi vuoti contributivi o con il riscatto oneroso oppure con i versamenti volontari. Due strumenti della stessa natura, che permettono di mettere a posto la situazione chiedendo al lavoratore un corrispettivo. Il lavoratore sarà tenuto a versare soldi per coprire i mesi di assenza di coperture contributive derivanti dalla sua sospensione per le motivazioni prima citate. E il versamento deve essere calcolato in base alla retribuzione del lavoratore nei 12 mesi che avevano preceduto la sospensione. Applicando come al solito la normale aliquota contributiva del 33%.

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