Come fare se il condominio approva spese straordinarie che non posso pagare?

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Le spese di manutenzione straordinaria, per definizione, sono quelle non prevedibili e di costo non modico. Esse sono necessarie per conservare la cosa e per restituirle la normale integrità ed efficienza. Ebbene, si tratta, come detto, di lavori spesso molto onerosi, in quanto riguardano la parte strutturale del condominio e quindi implicano l’effettuazione di lavori consistenti. Per deliberare circa l’effettuazione di essi, il condominio deve decidere a maggioranza.

Quindi, se l’assemblea, regolarmente convocata, delibera di eseguire siffatti tipi di lavori, questa decisione vincola anche la minoranza. Ci si pone, a questo punto, la domanda scomoda, ossia: “come fare se il condominio approva spese straordinarie che non posso pagare?”. Si pensi all’esempio in cui il condominio deliberi di rifare la facciata. Rispetto a detta delibera, come si ci può svincolare, se non si ha alcuna intenzione di partecipare al rifacimento della facciata?

Certamente, la difficoltà economica in cui si versa, non rappresenterà una causa ostativa all’attuazione della delibera. Né tantomeno, la medesima causa potrà essere invocata per esonerarsi dal pagamento degli oneri condominiali relativi.

Come fare se il condominio approva spese straordinarie? La tecnica dissuasiva

Quindi, partiamo dal presupposto che non esiste una norma che consente, effettivamente, al condomino di sfuggire al dovere di pagare le spese condominiali deliberate. Pertanto, nell’incipit di tutta la vicenda relativa alla decisione circa l’approvazione dei lavori, si può ricorrere alla tecnica dissuasiva. Ebbene, in cosa consiste detta soluzione? Si tratta di far valere, in assemblea, la propria opinione circa la non necessità di effettuare i lavori straordinari o di procedervi in tempi diversi.

Si deve, cioè, fare pressing sugli altri condomini, cercando di sollevare in loro dubbi o di enfatizzare un’esigenza condivisa, di non affrontare la spesa nell’immediato. Soltanto, facendo valere la propria posizione e cercando di influenzare gli altri sulla non necessità e non urgenza dell’intervento, si potrebbe spuntarla. Se, poi, si ci rende conto che le vie diplomatiche sono infruttuose, si passerà alla “minaccia indiretta”.

Cioè, si farà presente, che, in virtù della difficoltà economica in cui si versa, non si sarà nella condizione di poter onorare le spese relative alla propria quota. Il tutto, con la conseguenza che il condominio dovrà attivare una scomoda e costosa battaglia legale che potrebbe volgere anche a suo sfavore. Quindi, si offre la possibilità di addivenire ad un accordo e ad una soluzione condivisa, per evitare lunghi processi, estenuanti per entrambe le parti.

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