Come evitare di pagare la tassa di successione e quali sono i soggetti obbligati

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Quando muore qualcuno si apre la successione e, da quel momento, i chiamati all’eredità dovranno determinarsi sul cosa fare. In particolare, chi riceve in eredità beni immobili e/o diritti reali immobiliari, deve presentare la dichiarazione di successione. Questa va effettuata entro 1 anno dalla data in cui si è aperta la successione. Inoltre, comporta il pagamento di una tassa, chiamata, appunto, imposta di successione. I soggetti tenuti a effettuare la dichiarazione di successione sono i seguenti:

1) i chiamati all’eredità, i legatari e i loro rappresentanti legali;

2) gli immessi nel possesso temporaneo dei beni;

3) chi amministra l’eredità;

4) gli esecutori testamentari.

Vediamo, tuttavia, quando non si è obbligati a effettuare la dichiarazione di successione. In coerenza con quanto detto prima, vi sono sottratti:

1) i chiamati all’eredità e i legatari che hanno rinunciato all’eredità;

2) i chiamati che, non essendo in possesso dei beni ereditari, hanno nominato un curatore per l’eredità giacente.

Altri casi in cui non si è obbligatoria la dichiarazione di successione

Vi sono altri casi in cui non si deve presentare la dichiarazione di successione. Ciò soccorre precisamente in presenza delle seguenti condizioni:

1) l’eredità passa al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto;

2) l’attivo ereditario ha un valore inferiore ai 100.000 euro;

3) l’eredità non contiene beni immobili o diritti reali immobiliari.

Ma veniamo all’argomento riguardante le ipotesi in cui, pur sussistendo l’obbligo di pagare l’imposta di successione, vi si può sottrarre a essa. Quindi, qui di seguito, scioglieremo il dubbio su come evitare di pagare la tassa di successione.

Ebbene, chiariamo subito che non esiste un vero e proprio escamotage per evitare di pagarla. L’unica via, infatti, è quella di rifiutare l’eredità e ciò conviene allorquando, rispetto ad essa, i debiti superano i crediti.

Come evitare di pagare la tassa di successione e quali sono i soggetti obbligati

Molti, per evitare la tassa di successione, ricorrono alla donazione in vita dei propri beni. Tuttavia, per evitare l’elusione delle imposte, la Legge ha disposto che esse siano uguali per la donazione e per la successione. Nella specie, infatti, aliquote, franchigie e adempimenti sono i medesimi sia per l’una che per l’altra. Inoltre, in caso di passaggio di beni immobili sono dovute sia l’imposta di registro che catastale.

L’unico vantaggio è che, con la donazione, le imposte vengono calcolate sulla base del valore del bene al momento della donazione. Invece, nella successione, si fa riferimento al valore del bene al momento del passaggio di proprietà. Sicché, può verificarsi che, nel frattempo, il bene abbia subito un aumento di valore, risultando conseguentemente più alta l’imposta.

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