Come e quando cambiare la password di accesso al conto corrente con home e mobile banking

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Con il PC o con lo smartphone, effettuare via Internet le operazioni bancarie al giorno d’oggi è davvero un gioco da ragazzi per tutti. Perché basta entrare con le credenziali, al proprio servizio di home o di mobile banking, per effettuare in tutta comodità tutte le operazioni che si possono fare in filiale. E quindi allo sportello con operatore. Dai bonifici alla ricarica del cellulare, passando per l’acquisto e la vendita di valori mobiliari come i titoli di Stato, le azioni e le obbligazioni. Pur tuttavia, la comodità della digitalizzazione impone sempre la massima prudenza sull’uso delle proprie credenziali di accesso. A partire dalla password che, periodicamente, andrebbe sempre cambiata. Inoltre, occorre sempre scegliere delle password a prova di hacker. Vediamo allora come nel dettaglio.

Come e quando cambiare la password di accesso al conto corrente con home e mobile banking

Nel dettaglio, la password di accesso al proprio conto corrente bancario o postale con il servizio di home e di mobile banking non dovrebbe mai contenere delle sequenze ripetute di lettere e/o di numeri. Così come la password a prova di hacker non dovrebbe mai contenere riferimenti che rimandino al titolare del conto corrente. Per esempio, una parte del proprio nome o del cognome, ma anche la propria data di nascita. Oppure la data di nascita dei propri figli.

Su come e quando cambiare la password, inoltre, c’è anche da dire che ci sono delle banche che adottano dei sistemi di sicurezza tali da imporre al correntista il cambio trascorso un certo periodo di tempo. Generalmente trascorsi 90 giorni. In tal caso, infatti, l’uso della password di accesso è a tempo. Una volta scaduta, l’accesso al servizio di home e mobile banking sarà subordinato all’inserimento di una nuova password che, inoltre, dovrà essere sempre diversa dalle precedenti. Per ovvi motivi di sicurezza.

Cosa può fare un hacker?

Un hacker che riesce ad accedere via web ad un conto corrente, al giorno d’oggi, può fare poco o nulla, in quanto per poter effettuare delle operazioni sul conto corrente di un altro, per esempio farsi un bonifico, dovrebbe conoscere, oltre alla password, anche i codici dispositivi. Codici che, oltre alla password, sono in genere sempre nelle mani del correntista. Un sistema che funziona sia attraverso la generazione di codici usa e getta e tramite SMS via cellulare, sia con le chiavette che generano i cosiddetti token OTP.

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