Chiusura d’anno scoppiettante per questi investitori in BTP e titoli di Stato con performance simili agli investimenti di Borsa

Anno scoppiettante per questi investitori in BTP e titoli di Stato-Foto da pixabay.com

Per guadagnare sui mercati finanziari serve sicuramente un capitale di base e una certa dose di rischio, anche quando è molto contenuto. Il “sicuro” in assoluto non esiste, il molto sicuro sì e non coincide con il 100% certo. Un discorso che vale tanto per gli investimenti in immobili che in oro e valute o in bond e in Borsa.

Tuttavia, moltissima differenza la fa anche strategia di fondo: è di tipo conservativo, opportunista o aggressiva? C’è infatti chi impiega 5 anni per guadagnare il 20%, chi 20 sedute di Borsa com’è avvenuto a novembre con alcune azioni del Ftse Mib

Come guadagnare con le obbligazioni di Stato o corporate

Per gli investitori in bond, sovereign o corporate che siano, le vie dei guadagni si dipanano principalmente lungo tre sentieri.

Primo, il flusso cedolare. Gli interessi possono essere fissi e costanti, fissi e crescenti opure variabili come per i bond agganciati all’inflazione. Parimenti può divergere la periodicità della data stacco cedole. In molti casi l’appuntamento è semestrale, ma non mancano bond con cedola annua o trimestrale.

Poi c’è chi punta tutto o quasi sui movimenti dei prezzi sul breve-medio termine. Si tratta di speculatori in obbligazioni, investitori con alta propensione al rischio ed elevata formazione finanziaria. Per costoro, l’ultimo scorcio d’anno si sta rivelando fantastico per le ragioni che a breve vedremo. In altri termini è in corso una chiusura d’anno scoppiettante per questi investitori in BTP e titoli di Stato con performance simili agli investimenti di Borsa.

Infine c’è chi, saggiamente, punta a conseguire guadagni tanto in conto capitale che sul flusso cedolare. Spesso si tratta di un’operatività condotta per alcuni semestri.

Da ottobre stanno collassando i rendimenti sui titoli di Stato

Dopo un 2021, 2022 e buona parte di 2023 tutto in ascesa sul fronte dei rendimenti, da settimane si assiste a un’inversione del trend. Se ai primi di ottobre il BTP decennale offriva il 5%, oggi si viaggia in aria 4,2% circa. A guadagnarne sono stati i corsi dei bond, che hanno recuperato terreno dopo mesi e mesi di copiose vendite.

Basta confrontare le quotazioni dei titoli di Stato a lungo termine da allora ad oggi per rendersene conto. Il BTP marzo 2072 è passato dai 49,10 centesimi del 3 ottobre ai 56,47 (+15%) di venerdì 1° dicembre. Sulla stessa scadenza e nello stesso arco di tempo, l’OAT maggio 2072 è passato dal minimo dei 29,40 a 36,25 centesimi in 2 mesi (+23,29%).

Corsi che esplodono e rendimenti che crollano, dunque, in ossequio alla naturale legge (inversa) che lega prezzi e potenziali guadagni.

Chiusura d’anno scoppiettante per questi investitori in BTP e titoli di Stato con performance simili agli investimenti di Borsa

Le ragioni alla base di questo trend sono da ascrivere a varie cause, quasi tutte di natura macroeconomica.

La prima riguarda l’attesa, ormai impaziente da parte degli operatori, dell’avvio della stagione dei tagli dei tassi di interesse da parte della BCE. Al diffondersi di notizie non positive per l’economia reale, sale l’attesa. Tuttavia, ci sarà ancora da attendere ma il mercato, com’è noto, in genere si muove in anticipo.

Poi c’è che la stagione dei rating, per l’Italia e non solo, è passata sostanzialmente indenne, malgrado i timori della vigilia. Ancora, una menzione fa fatta allo spread tra il BTP e il Bund tedesco, oggi intorno ai 175-180 punti base e quindi su livelli non di allarme.

Infine, un’ultima citazione va fatta alla revisione del Patto di Stabilità prossima a venire. Dal tipo di accordo su cui le parti decideranno di convenire dipenderà anche una parte del trend futuro dei corsi (e quindi dei rendimenti) dei sovereign bond.

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