I Buoni Fruttiferi minorenni sono un particolare strumento di investimento a bassissimo rischio, poiché la loro vendita al pubblico, di cui è responsabile Poste Italiane, prevede la garanzia dello Stato grazie all’emissione che viene effettuata da Cassa Depositi e Prestiti. In sostanza, è come avere a disposizione un salvadanaio tutelato dallo Stato, quasi del tutto privo di tassazione e adatto soprattutto per quelle famiglie che vogliono investire sul futuro di figli e minori. Che sia per l’educazione scolastica, un progetto lavorativo o personale o per la casa, questo prodotto è il modo più semplice per iniziare a investire. E, in alcuni casi, è persino più conveniente di investimenti ad alto rischio. Come? Scopriamolo insieme
Come funzionano i buoni fruttiferi per i minorenni
I Buoni Fruttiferi Postali dedicati ai minori hanno una durata variabile, in base all’età posseduta dall’intestatario al momento della sottoscrizione. Per esempio, se l’investimento viene effettuato per un bambino di 3 anni, la durata sarà di 15 anni. Per capire quanto si guadagna, è, innanzitutto, necessario specificare che il rendimento è fisso e crescente, a seconda della durata del prodotto. Di conseguenza, un Buono acquistato per un neonato avrà un rendimento annuo a scadenza maggiore rispetto a un Buono sottoscritto per un ragazzo di 11 anni. Per capirci di più, Poste Italiane mette a disposizione una tabella per il calcolo dei rendimenti, tenendo conto della data di acquisto e della data di compimento della maggiore età da parte dell’intestatario. Molto semplicemente:
- Da 1 anno e 6 mesi e fino a 5 anni, il rendimento annuo è del 2,5%
- Dal 6° al 7° anno, del 2,75%
- Dall’8° al 15° anno, del 3%
- Dal 16° anno, del 4%
- Dal 17° al 18%, del 5%
I buoni fruttiferi sono dunque concepiti per essere mantenuti stabilmente nel tempo, fino a un massimo di 18 anni, ammesso che vengano sottoscritti alla nascita del bambino e mantenuti fino al raggiungimento della maggiore età. Ma quanto possono fruttare, in parole povere? Il rimborso ammonta a una somma pari al valore nominale sottoscritto, moltiplicato per uno dei coefficienti indicati nella tabella.
Ipotizziamo che un Buono dedicato ai minori del valore di 10.000 euro sia stato sottoscritto nel 2025, per un ragazzo di 13 anni che compirà la maggiore età a maggio 2030. Dalla tabella dei rendimenti indicata nel Foglio informativo di Poste Italiane (consultabile sul sito dell’Ente), il coefficiente di rivalutazione netto equivale a 1,11906479, corrispondente al 2,20% annuo. Il rimborso, quindi, si otterrà tramite la seguente operazione: 10.000 euro x 1,09481931 = 10.948,19 euro.
Nel caso in cui, invece, il Buono venga acquistato per un neonato, il coefficiente da applicare sarà nettamente superiore e il capitale potrebbe addirittura raddoppiarsi. Se portato alla scadenza, il tasso medio applicabile sarà pari al 6% lordo annuo. Questo rende i Buoni Fruttiferi Postali dedicati ai minori particolarmente allettanti tra i vari strumenti di investimento di lungo periodo.
Buoni Postali per i minorenni: i rischi da valutare
Nonostante i Buoni Fruttiferi minorenni rappresentino un’ottima soluzione di guadagno per il futuro dei più piccoli, è opportuno sottolineare che non sono esenti da rischi. Il rischio di liquidità, di inflazione e di tasso sono quelli più probabili:
- Il rischio di liquidità è legato all’ipotesi di riscatto anticipato del Buono, che comporterebbe la perdita della maggior parte degli interessi maturati. Il rischio di inflazione, invece, è una conseguenza della perdita del potere di acquisto nel tempo; se l’inflazione dovesse aumentare all’improvviso, i rendimenti del Buono dedicato ai minori potrebbero non essere in grado di tutelare le somme investite.
- Il rischio di tasso, infine, potrebbe verificarsi nel caso di un incremento dei tassi di interesse prima della scadenza del Buono. Poiché il rendimento è già noto al momento della sottoscrizione, un aumento inaspettato dei tassi di interesse potrebbe rendere poco appetibile il rendimento stesso dell’investimento.
Ricordiamo anche che, al compimento della maggiore età, tali Buoni diventano “infruttiferi” e, se non riscossi, il diritto al pagamento si prescrive dopo dieci anni. Premesso tutto ciò, i buoni fruttiferi minorenni rimangono uno strumento di investimento ‘facilitato’ e con garanzia dello Stato, un regalo dei nonni ai nipoti o un tesoretto che i genitori vogliono riservare per il futuro dei figli.