Bonus edilizi: quali i cambiamenti più significativi e quali le problematiche più ricorrenti?

Bonus edilizi-Foto da imagoeconomica

Provvedimenti come il Superbonus 110 e, in generale, i bonus fiscali, sono stati profondamente cambiati dal Governo in carica. La principale differenza non riguarda tanto la tipologia di tali bonus e le loro caratteristiche, di bonus essenzialmente collegati ad interventi edilizi. Quanto piuttosto le modalità di esercizio. In particolare il venir meno, tranne una serie di eccezioni previste da apposite normative, della possibilità di cessione del credito e dello sconto in fattura. Il principio generale è quindi quello dell’impossibilità di ricorrere a tali modalità, tranne alcune eccezioni. Ma cosa comporta questa modifica e quali sono alcune principali problematiche, che comporta l’attuale normativa in materia di bonus?

Sconto in fattura e cessione del credito: da principio generale ad eccezione

Il significativo successo ottenuto da provvedimenti come il Superbonus 110% ed altri bonus collegati ad interventi edilizi, è stato collegato sopratutto alle loro modalità di esercizio.

Poter pagare gli importi dovuti alle ditte incaricate tramite cessione del credito e sconto in fattura, invece che in denaro, ha agevolato il diffondersi dei relativi appalti.

Con la normativa attuale, visti anche i problemi di finanza pubblica posti da tali modalità, queste sono invece diventate un’eccezione. Il principio generale è infatti quello delle detrazioni fiscali pluriennali. Ma questo pone intanto un significativo problema.

Mentre cessione del credito e sconto in fattura pongono tutti sullo stesso piano, la detrazione fiscale comporta significative differenze per le diverse tipologie di committente. In base ai diversi regimi e alla diversa capienza fiscale, unitamente al reddito.

Consentendo quindi a taluni di avvalersi dei bonus ed impedendolo ad altri.

Non è, ad esempio, la stessa cosa essere in regime IRPEF invece che in regime forfettario. Come non è la stessa cosa, a parità di regime IRPEF, avere un reddito basso o alto.

Infatti solo chi è in regime IRPEF e dotato di sufficiente capienza fiscale può avvalersi delle detrazioni fiscali legate ai bonus.

Problemi collegati alla capienza fiscale ed al reddito

Ma cosa significa capienza fiscale?

In pratica, significa che occorre avere un reddito tale, da potersi agevolare di determinate detrazioni in base ad un imponibile sufficientemente elevato. Se il reddito è troppo basso, con una conseguente bassa o inesistente imposizione fiscale, eventuali detrazioni incidono poco o nulla. E tale problema si ricollega a quello del reddito.

Il problema della redditività si ripercuote però anche su un altro aspetto.

Infatti poter portare solo in detrazione un importo di spesa, invece di poter pagare tramite cessione di credito significa anche, intanto, che i soldi per gli interventi bisogna averli e occorre anticipare la spesa.

Evidentemente questo crea un problema per chi ha un reddito basso. Perchè i soldi potrebbe anche non averli. Unitamente all’ingiustizia sociale che di tali bonus possono usufruire essenzialmente le classi più abbienti.

Immaginiamo quindi cosa potrebbe accadere in un condominio dove non tutti hanno lo stesso regime fiscale e lo stesso reddito.

Probabilmente questo costituisce uno dei principali problemi, conseguenti alle modifiche dei bonus. Prima ancora di problemi tecnici ed applicativi della normativa.

Anche se il Governo sta pensando a forme di bonus collegate ai redditi meno abbienti, collegati all’ISEE, ma su tale tipologia ancora non esistono informazioni definitive.

A nostro avviso non è un caso che gli appalti collegati ai bonus si siano moltiplicati nella fase in cui erano generalizzati cessione di credito e sconto in fattura. Proprio perché non si pagava in denaro. Anche se, a loro volta, tali modalità hanno provocato altri tipi di problematiche, di non poco conto. Sino a condurre al grave problema degli esodati del bonus.

Rapporto tra condominio e proprietario

A nostro avviso, sono comunque importanti non solo gli elementi che cambiano, rispetto ad una normativa precedente, ma anche quello che non muta. E un particolare rilievo riveste il seguente.

La normativa codicistica in materia condominiale indica quali componenti siano condominiali e quali no.

E né la precedente normativa in materia, né quella attuale hanno modificato tale indicazione.

Tra gli elementi non condominiali gli infissi, che rientrano nella proprietà privata dei singoli condomini.

Proprio tale elemento potrebbe causare alcune frizioni tra condomini, ma sopratutto tra amministratore condominiale e singolo condomino.

Parliamo degli infissi, in quanto elemento tra quelli che principalmente rientrano tra gli interventi collegati ai bonus.

Per tutti i motivi visti sopra, e per altri, che tralasciamo per maggior sintesi espositiva, a nostro avviso la convenienza verso questi bonus è decisamente inferiore rispetto al passato. E, anzi, taluni potrebbero proprio ritenere che, come si suol dire, il gioco non valga la candela.  O che neppure vi siano le condizioni per poter usare i bonus. Conseguente ritenere, quindi, di non avere alcuna intenzione di sostituire i propri infissi.

Chiarimenti

Sul punto relativo agli infissi, quindi, val la pena ricordare che le assemblee condominiali non possono decidere per la totalità degli infissi dello stabile.

Ma solo su quelli inerenti alle parti comuni.

Talora è invece capitato di assistere, per errore, a delibere che hanno inciso sulla proprietà privata.

A tale riguardo, il condomino potrebbe ricordare all’amministratore che una tale delibera è affetta da nullità assoluta, violando la proprietà privata e che, certo, non si intende partecipare ad eventuali spese in tal senso. E questo vale anche per gli infissi collocati nelle singole unità immobiliari.

Altro aspetto da non dimenticare, il seguente. Se proprio si decidesse di procedere alla sostituzione di infissi, non sussiste comunque l’obbligo del singolo condomino di rivolgersi a soggetto o ditta eventualmente scelti dal condominio.

Anche nel caso vi fosse poi qualche obbligo energetico.

L’obbligo sarebbe verso l’ente competente, non certo verso il condominio. E il singolo condomino potrebbe eventualmente decidere, anche in tal caso, di rivolgersi a soggetto di propria scelta. O di non adempiere, sobbarcandosi eventuali conseguenze legali.

Bonus edilizi: quali i cambiamenti più significativi e quali le problematiche più ricorrenti? Conclusioni

Le modifiche apportate in materia di bonus edilizi, con specifico riferimento al venir meno di cessione del credito e sconto in fattura nella generalità dei casi, comporta il venir meno o quanto meno una significativa riduzione della loro convenienza.

Per due principali motivi. Intanto perché occorre pagare in denaro.

Ma poi anche perché la diversità di regimi e capienza fiscale comporta che non tutti possano usufruire dei bonus.

D’altra parte, un regime generalizzato di cessione del credito e sconto in fattura si è rilevato più un libro dei sogni, che una possibilità concreta. Ed il caso dei cosiddetti esodati del Superbonus, con tutte le sue drammatiche implicazioni, docet.

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