Badanti e colf, o la pensione o stipendio più alto per 5 anni, ecco come

Badanti e colf-Foto da pixabay.com

Con la circolare n°23 del 29 gennaio 2024 l’INPS ha pubblicato i nuovi importi orari dei contributi previdenziali dovuti dal datore di lavoro alla badante, alla colf o a qualsiasi altro collaboratore domestico. A questi lavoratori come a tutti gli altri, è d’obbligo versare i contributi, sia previdenziali per la pensione futura che assistenziali.

L’INPS nella sua circolare, proprio parlando dei contributi previdenziali per le lavoratrici del settore domestico, apre ad una importante e forse sconosciuta possibilità. Infatti c’è da prendere uno stipendio più alto per quelle lavoratrici che maturano il diritto alla pensione ma decidono di proseguire la loro attività lavorativa.

Badanti e colf, o la pensione o stipendio più alto per 5 anni, ecco come

Come previsto da una legge dello Stato, precisamente la n° 197 del 29 dicembre 2022, all’articolo 1 comma 286, tutti i lavoratori che maturano il diritto alla pensione anticipata flessibile, possono rinunciare sia alla pensione che all’accredito dei contributi per la parte a loro carico. Prendendo uno stipendio più alto pari proprio alla quota contributiva che hanno deciso di lasciare non versata ed in busta paga. In termini pratici, un lavoratore, anche domestico, se matura il diritto alla Quota 103 nel 2024, può chiedere all’INPS il Bonus contributivo. Si tratta di una agevolazione che permette, dalla data di presentazione della domanda e fino ai 67 anni di età, di prendere uno stipendio maggiorato del 9,19%.

Sgravio e stipendio maggiore, ecco cosa conoscere

Infatti questa percentuale è la quota contributiva che ogni mese viene versata all’INPS dal datore di lavoro come quota a carico del lavoratore. Parliamo dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti. In questo modo il datore di lavoro ogni mese apartire da quello successivo alla domanda di sgravio che la lavoratrice presenta all’INPS, verserà solo i contributi a suo carico. Quelli a carico della lavoratrice rimarranno in busta paga. Le lavoratrici si possono trovare di fronte ad un autentico bivio.

Per badanti e colf, o la pensione o stipendio più alto. Un vantaggio quindi per quelle lavoratrici che decidono di posticipare il pensionamento con Quota 103 nonostante si trovino ad aver completato sia l’età che i contributi necessari. Requisiti che ricordiamo sono pari a 62 anni come età anagrafica e 41 anni come età contributiva.

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