Attenzione perché l’INPS revoca la pensione di reversibilità alle vedove in questa situazione

INPS

Come spesso accade nella vita, possono verificarsi tantissime situazioni contrarie, diverse e a volte paradossali rispetto a quello che avevamo previsto. Possono, infatti, accadere eventi che ci colgono letteralmente impreparati e impietriti, come la morte di una persona cara, il compagno di una vita, l’altra metà. Di fronte a tali tragedie, però arriva un momento in cui bisogna reagire e ricominciare a vivere. Ma le difficoltà sono notevoli, soprattutto qualora a lavorare era solo il coniuge scomparso e ci sono figli piccoli, o comunque non ancora autosufficienti. Ecco perché il nostro legislatore ha voluto tutelare i superstiti a carico del defunto, introducendo la pensione di reversibilità.

Quest’ultima è la quota parte della pensione che lo Stato riconosce al coniuge superstite qualora sopraggiunga la morte dell’altro. In particolare è previsto un trattamento pensionistico, la cosiddetta reversibilità, in caso di decesso del pensionato a favore dei familiari superstiti.  Ma, attenzione perché l’INPS revoca la pensione di reversibilità alle vedove in questa situazione. Infatti questo trattamento può non essere per sempre, come a breve illustreremo.

Inoltre, il nostro legislatore ha previsto anche l’ipotesi in cui il defunto sia assicurato, garantendo la pensione indiretta ai superstiti. Quest’ultima è riconosciuta qualora l’assicurato abbia perfezionato 15 anni d’anzianità assicurativa e contributiva, o 5 anni di cui almeno 3 nel quinquennio precedente il decesso.

La pensione di reversibilità non sempre è per sempre

Tuttavia, come detto prima, la pensione di reversibilità non è per sempre, soprattutto qualora sopravvengano altre situazioni.

La reversibilità è prevista anche per i figli maggiorenni e disoccupati, a carico, purché questi siano studenti e non svolgano alcuna attività lavorativa. Proprio come descritto nell’articolo “Importo della pensione di reversibilità anche al figlio maggiorenne e disoccupato”.

In particolare, nel caso d’iscrizione all’Università, fino a 26 anni, o che svolgono un lavoro con retribuzione inferiore del 30% al trattamento minimo di pensione. Tuttavia, è bene precisare che qualora si sia iscritti all’Università, il beneficio vale, fino ai 26 anni, a nulla rilevando che si è fuori corso. Pertanto, se il figlio a carico ha superato la soglia dei 26 anni, pur essendo ancora studente, ma disoccupato non ne avrà più diritto.

Attenzione perché l’INPS revoca la pensione di reversibilità alle vedove in questa situazione

Anche la vedova, al verificarsi di certi eventi, può decadere dal diritto alla pensione di reversibilità. In particolare, qualora decida di convolare a nuove nozze. Ma in questo caso non rimane a bocca asciutta. Infatti è prevista la possibilità di richiedere un assegno pari a due annualità della pensione stessa, comprensive di tredicesima.

Pertanto la vedova o vedovo al quale la pensione di reversibilità venga revocata perché ha contratto un nuovo matrimonio, potrà chiedere ed ottenere la doppia annualità. Ovvero dovrà presentare all’INPS una domanda con l’indicazione di tutti i suoi dati anagrafici, il numero di certificato della pensione e la data del matrimonio. Alla domanda, inoltre, dovrà allegarsi anche il certificato di matrimonio rilasciato dal Comune dove è avvenuta la celebrazione.

Approfondimento

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