Arrivano sanzioni salatissime dall’INPS fino a 50.000 euro per chi ha non ha fatto questi versamenti

INPS

La fine dell’anno oltre agli ultimi Bonus, porta anche delle amare sorprese per alcuni. Questo è quanto si apprende da un comunicato stampa dell’INPS da poco pubblicato. In particolare l’Istituto di Previdenza ha iniziato l’attività di notifica delle ordinanze-ingiunzioni nei confronti di alcune categorie di contribuenti. Pertanto, sul finire del 2021 e gli inizi del 2022 arrivano sanzioni salatissime dall’INPS fino a 50.000 euro per chi ha non ha fatto questi versamenti.

Si tratta di ordinanze-ingiunzioni nei confronti dei datori di lavoro che non hanno versato le ritenute previdenziali e assistenziali effettuate sulle retribuzioni dei dipendenti. O meglio che non hanno adempiuto secondo i termini e con le modalità stabilite dalla legge. Quindi, i datori di lavoro che riceveranno la notifica dell’ordinanza-ingiunzione, per non incorrere in sanzioni salatissime dovranno adempiere entro 3 mesi dalla notifica della stessa. Infatti oltre al rischio di sanzioni amministrative, si possono subire anche sanzioni di carattere penale.

Qualora il datore di lavoro non provveda al versamento delle ritenute entro 3 mesi dalla comunicazione della contestazione sarà soggetto a sanzione amministrativa.  Quest’ultima parte da euro 17.000 ad euro 50.000.

Arrivano sanzioni salatissime dall’INPS fino a 50.000 euro per chi ha non ha fatto questi versamenti

Pertanto qualora il datore di lavoro versi le ritenute entro 30 giorni dalla notifica, non rischierà sanzioni o multe. In caso contrario, qualora non paghi e gli sia comminata la sanzione amministrativa, per estinguere quest’ultima dovrà pagarla entro i 60 giorni successivi. In tal caso l’importo della sanzione amministrativa sarà ridotto in euro 16.666, ovvero pari alla terza parte del massimo della sanzione di euro 50.000.

Inoltre le sanzioni amministrative, da 17.000 a 50.000 euro si applicheranno in relazione all’ammontare delle ritenute operate ma non versate e all’eventuale reiterazione dell’omissione.

Come pagare

Il datore di lavoro che ha omesso i dovuti versamenti dovrà pagare entro 30 giorni dalla notifica dell’ordinanza-ingiunzione la sanzione amministrativa. Nel caso in cui il datore di lavoro risieda all’estero, ha tempo fino a 60 giorni per il relativo pagamento. Ad ogni modo è data facoltà all’interessato, nei predetti termini, di chiedere il pagamento rateale dell’importo, da 3 a 30 rate mensili.

Infine, l’INPS, sottolinea, in virtù della parziale depenalizzazione del reato di omesso versamento delle ritenute, la natura dei 2 tipi di sanzioni. In particolare, una configurante un reato e l’altra un illecito amministrativo:

  • reclusione fino a 3 anni e una multa fino ad euro 1.032, per il mancato versamento di ritenute per un importo superiore a 10.000 euro;
  • sanzione da 10.000 a 50.000 per l’omesso versamento di ritenute per un importo fino a 10.000 euro annui.

A questo punto, l’opzione migliore sarà quella di adempiere nel più breve tempo possibile al versamento delle ritenute senza rischiare inutili e costosi aggravi.

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