Arrivano multe salatissime a chi non produce questi documenti per la pensione INPS

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A partire dal 1° luglio 2021 ci sono delle importanti novità sul sistema pensionistico che interessano la categoria dei lavoratori dello spettacolo. Il Legislatore ha apportato delle modifiche per il versamento dei contributi di questa fetta di lavoratori che vanno a coprire l’annualità di contribuzione. Le nuove regole stabiliscono anche delle sanzioni per coloro che non rispettano la trasmissione di importanti dati contributivi. Di seguito analizziamo i principali aspetti della misura.

Novità spettacolo che interessano i contributi

Quei lavoratori che svolgono delle attività lavorative connesse con lo spettacolo, come attori, ballerini, musicisti, cantanti, potranno raggiungere più facilmente i contributi necessari alla pensione. A partire dal mese di luglio, infatti, sarò possibile coprire l’annualità minima di contributi con un totale di 90 giornate lavorative. Si abbassa dunque la soglia minima che in precedenza prevedeva un ammontare minimo pari a 120 giornate. L’INPS riconosce il conteggio dei contributi ai fini pensionistici. Inoltre, si potrà procedere anche a ricongiungere i contributi laddove necessario. Questa sono le principali novità che stabilisce l’art. 66 del D.L. n. 73/2021.

Arrivano multe salatissime a chi non produce questi documenti per la pensione INPS

La nuova misura prevede una importante riduzione dei contributi da versare per considerare l’anno lavorativo dei lavoratori dello spettacolo. Il provvedimento riguarda in particolare il raggruppamento A (attività a tempo determinato che sono direttamente connesse con lo spettacolo). In quest’ottica si introducono anche delle sanzioni che è bene conoscere al fine di evitare errori burocratici.

Arrivano multe salatissime a chi non produce questi documenti per la pensione INPS. Per questi impieghi il datore o il committente ha l’obbligo di rilasciare al lavoratore una certificazione che attesti retribuzione giornaliera e contributi versati. Tale certificazione si può produrre al termine della prestazione di interesse. Coloro che violano quest’obbligo rischiano delle sanzioni amministrative piuttosto pesanti che raggiungono la quota di 10 mila euro. Inoltre, alla sanzione possono seguire dei divieti ad accedere a sovvenzioni, benefici o altre agevolazioni nell’anno successivo alla violazione. Tali regole e modifiche si ritengono valide a partire dal 1° luglio di quest’anno.

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