Arriva agli eredi un assegno molto corposo ma con una domanda ben specifica

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La morte di una persona cara lascia un vuoto incommensurabile e un profondo senso di smarrimento e d’impotenza. Anche quando si è consapevoli della loro imminente fine, non si è mai preparati. Andare avanti non è semplice anche da un punto di vista economico soprattutto se chi rimane non lavora e deve portare avanti la famiglia. Il legislatore prevede la pensione ai superstiti, ovvero un trattamento pensionistico riconosciuto in caso di decesso del pensionato o dell’assicurato in favore dei superstiti. Hanno diritto al trattamento pensionistico il coniuge o l’unito civilmente, il coniuge separato o divorziato, i figli minori, inabili e maggiorenni studenti.

La reversibilità è pari ad una quota percentuale della pensione del dante causa. Le aliquote variano a seconda se il coniuge sia solo, con uno o più figli. In particolare al coniuge solo spetterà il 60%, al coniuge con un figlio l’80% e cono 2 o più figli il 100%. Gli importi sono cumulabili con i redditi del beneficiario e possono subire dei tagli. Ma oltre alla reversibilità la vedova che versa in determinate condizioni potrebbe ottenere un assegno, cosiddetto di vedovanza.

Assegno di vedovanza cos’è e come chiederlo

L’assegno di vedovanza spetta al coniuge superstite titolare di reversibilità per i lavoratori dipendenti, riconosciuto inabile al lavoro o invalido al 100%. In alternativa titolare dell’assegno di accompagnamento. L’assegno di vedovanza va da un minimo di euro 19,59 ad un massimo di euro 52,91, a seconda del reddito annuo del richiedente. Con un reddito fino ad euro 27.889,67 si avrà diritto ad un importo massimo di euro 52,91. Con un reddito da euro 27.889,67 fino a 31.296,62 l’assegno sarà di euro 19,59. Per chiedere l’assegno di vedovanza, l’interessato dovrà fornire un documento indicante la categoria e il numero della pensione di reversibilità, il verbale che riconosce l’invalidità. Nonché la dichiarazione dei redditi annua o la DSU. Potrebbe accadere che il titolare di tale diritto non ne conosca l’esistenza e che ne faccia domanda successivamente. In questi casi sarà possibile chiedere gli arretrati fino a 5 anni prima.

Arriva agli eredi un assegno di 3.000 euro presentando domanda

Ma oltre al vedovo/vedova, non tutti sanno che gli eredi possono ottenere un assegno fino a 3 mila euro qualora quest’ultimo non abbia potuto fruirne. In particolare se il titolare muore senza aver presentato la domanda il diritto alla prestazione si ritiene comunque facente parte del patrimonio defunto. Pertanto sarà trasmissibile agli eredi, che potranno farlo valere, facendone specifica richiesta all’INPS. L’Istituto una volta verificata l’esistenza dei presupposti, erogherà il beneficio agli aventi diritto. In tal modo arriva agli eredi un assegno molto corposo fino a 3.000 euro.

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