Andare in pensione con il cumulo contributivo e perché conviene

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Raggiungere la giusta anzianità contributiva per poter accedere alla pensione è senza dubbio uno degli obiettivi comuni a tutti i lavoratori. Non di rado, infatti, un lavoratore si ritrova, nel momento in cui cerca di andare in pensione, con contributi carenti. Oppure con soglie contributive troppo elevate per le prestazioni previdenziali di cui vorrebbe avere diritto. Soluzioni per raggiungere determinate soglie esistono, perché l’INPS permette di raggruppare tutta la contribuzione che un lavoratore ha versato anche in diverse casse previdenziali. Ci riferiamo allo strumento del cumulo, uno strumento alternativo alla ricongiunzione. Esso permette di godere del vantaggio di lasciare ad ogni cassa previdenziale le regole di calcolo per la quota di pensione.

Andare in pensione con il cumulo contributivo e perché conviene

Come definizione il cumulo altro non è che la facoltà concessa ai lavoratori di utilizzare i periodi contributivi che non coincidono tra loro e maturati in più gestioni previdenziali, per percepire la pensione da una sola di queste gestioni. In pratica è uno strumento di accumulo con cui si possono utilizzare tutti i contributi versati nella carriera lavorativa. Con il cumulo non si spostano contributi da una cassa previdenziale all’altra. Infatti non vengono spostati verso quella a cui il lavoratore chiede di liquidare la prestazione previdenziale. Si tratta solo di usare gli anni di contributi versati in una cassa differente da quella che liquida la pensione, sia per i requisiti che per la misura della prestazione.

Le regole per utilizzare il cumulo dei contributi

Naturalmente il cumulo può essere richiesto esclusivamente da quei lavoratori che non sono già pensionati da parte di una di queste casse previdenziali. Non ci sono vincoli all’utilizzo del cumulo per quanto riguarda lavoratori che hanno raggiunto il diritto alla pensione in maniera autonoma presso una sola di queste casse previdenziali. In altri termini, anche se il lavoratore potrebbe comunque percepire la pensione presso una cassa previdenziale, se richiede il cumulo dei contributi versati altrove ha diritto ad ottenere una pensione più elevata. Andare in pensione con il cumulo contributivo è vantaggioso, anche perché serve pure per aumentare l’importo della prestazione.

Il cumulo contributivo e la pensione pro quota

Introdotto con la Legge numero 228 del 2012 e poi corretto con la Legge numero 232 del 2016, dal primo gennaio 2017 il cumulo è diventato più appetibile perché gratuito. Il cumulo resta una misura che, a differenza di ricongiunzione o totalizzazione, lascia le regole di calcolo delle prestazioni totalmente inalterate da cassa a cassa. In altri termini, anche se la pensione viene liquidata da una unica cassa, l’assegno uscirà fuori dalla somma di tante quote di pensione quante sono le casse previdenziali dove i contributi sono stati versati. In altri termini, ogni cassa pagherà una parte della pensione con il meccanismo pro quota, anche se una sola fisicamente liquiderà la prestazione ogni mese.

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