Accertamento fiscale sulle tasse, quanti anni indietro controlla l’AdE

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La preoccupazione più grande di ogni contribuente è quella di incappare in un controllo fiscale. Ed è una preoccupazione che ha anche il più probo dei cittadini. Che sorge anche a chi ha sempre pagato le tasse. Perché, ovviamente, se c’è un controllo approfondito qualche irregolarità può sempre saltare fuori. O per un errore del CAF o per una dimenticanza in buona fede, infatti, può sempre esserci qualche omissione. Di cui, magari, il contribuente non è neanche a conoscenza.

I controlli del Fisco sui redditi

Ma quando scatta un accertamento fiscale sulle tasse, quanti anni indietro può andare l’Agenzia delle Entrate nei controlli? I controlli del Fisco sono volti a fare in modo che tutti i cittadini paghino le tasse. E si concentrano, quindi, soprattutto sulle dichiarazioni dei redditi che cittadini e imprese trasmettono annualmente.

Molte volte il contribuente può essere soggetto a controlli e, magari, neanche saperlo. Solo quando poi l’incrocio dei dati desta qualche sospetto di evasione si arriva al vero e proprio accertamento fiscale. Che è predisposto quando dai controlli automatici salta fuori qualche anomalia o qualche incongruenza.

Quando scatta l’accertamento fiscale?

Quando il Fisco si rende conto, tenendo conto anche delle eventuali giacenze del conto corrente, che il contribuente possa aver omesso il pagamento delle tasse, scatta l’accertamento fiscale. Il fine, ovviamente, è quello di far pagare le tasse eventualmente evase. Su redditi non dichiarati, sul lavoro nero, su entrate non rilevabili, ad esempio.

Il recupero delle tasse evase avviene con il pagamento di cartelle esattoriali. O in casi estremi con il recupero forzoso delle somme dovute (pignoramento di stipendio, pensione o conto corrente, ad esempio).

Ed in caso di accertamento fiscale non deve essere l’Agenzia delle Entrate a dimostrare che c’è stata evasione fiscale. L’onere della prova ricade, infatti, sulle spalle del contribuente che con documenti e informazioni dovrà dimostrare che la pretesa del Fisco non è legittima.

Accertamento fiscale sulle tasse, quanti anni indietro controlla l’AdE

Ma quanti anni ha il Fisco per rendersi conto del comportamento illegittimo di un contribuente? L’Agenzia ha 8 anni per pretendere il pagamento di tasse su redditi non dichiarati. La normativa, infatti, prevede che l’accertamento fiscale possa essere notificato entro il 31 dicembre del settimo anno successivo a quello di omissione.

Facciamo un esempio pratico: se un contribuente nel 2022 riceve un compenso e non lo mette in dichiarazione dei redditi, fino a quando è soggetto ad accertamento? Su quel reddito omesso l’Agenzia delle Entrate ha tempo fino al 31 dicembre 2030 per far arrivare il controllo fiscale. Ovvero 7 anni esatti dopo il 2023, anno in cui i redditi 2022 andavano dichiarati.

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