A 20 km da Torino c’è Andezeno, il regno delle zucche fino al 13 novembre

zucca

Archiviato anche il ponte di fine ottobre, le occasioni per organizzare degli itinerari di viaggio andranno giocoforza rimandati a dicembre. Durante l’ultimo mese dell’anno, infatti, possiamo approfittare della festa dell’Immacolata e delle lunghissime vacanze natalizie che si protrarranno almeno fino all’8 gennaio.

Nel frattempo, però, in queste settimane di novembre possiamo comunque guardarci intorno per trascorrere una giornata o un weekend fuori porta. A poche ore di macchina o di treno, infatti, ci sono tantissimi borghi da visitare e che, molto spesso, ospitano degli eventi davvero molto interessanti.

Tra questi borghi spicca Andezeno, un piccolo comune piemontese di 2.036 abitanti. Posizionato in una delle zone collinari più eleganti dell’hinterland torinese, questo piccolo comune ha una storia veramente interessante.

A 20 km da Torino c’è Andezeno, la sua storia e le sue antichissime origini

Dai recenti ritrovamenti archeologici, pare che il paese fosse già vissuto in epoca romana, se non addirittura preromana. Infatti, sono stati rinvenuti cocci, vasellame, vasi, monete e frammenti di lapidi risalenti proprio a quel periodo.

La prima memoria scritta del paese, invece, risale al 992, in un documento dell’imperatore Ottone III, di conferma ai Monaci dell’Abbazia di Breme. Nei decenni successivi, il paese passò nelle mani di varie famiglie e fu teatro di svariati scontri. Nel dicembre del 1543 fu poi distrutto dall’esercito spagnolo che, alleandosi con i Savoia, scacciò l’esercito francese. Nei secoli successivi, con l’occupazione di Napoleone, venne inserito nel cantone del Po, distretto di Riva presso Chieri, fino all’Unità d’Italia.

Un paesino tutto da visitare

Dell’originale tessuto urbano medioevale, dopo la distruzione del 1543, son rimaste soltanto le piccole viuzze che oggi caratterizzano il centro storico. Qui è possibile visitare anche la parrocchiale di San Pietro, Giorgio e Giustina, eretta tra il 1753 e il 1759 e consacrata nel 1764. Al suo interno è conservato il corpo di Santa Giustina martire, proveniente dalle catacombe romane. Ella è protettrice dei frutti della terra e ogni anno la si celebra nell’ultima domenica di ottobre.

Inoltre, si possono visitare anche la chiesa dei Batù e quella di San Giorgio e Grato al Cimitero. In quest’ultima, vi sono alcune pareti che risalirebbero addirittura al XII secolo e che rappresentano la struttura più antica del paese.

Tra le altre strutture, ricordiamo anche:

  • il castello medioevale, distrutto nel XVI secolo e poi ristrutturato, in parte, nei secoli successivi;
  • il museo Balbiano, dove sono custoditi oggetti dell’attività contadina del passato;
  • il monumento dei caduti, in corso Vittorio Emanuele.

Un borgo ancora oggi trainato dal settore enogastronomico

Fino al secondo dopoguerra, la vocazione di Andezeno è sempre stata prevalentemente agricola. Dagli inizi degli anni ’60 in poi, invece, subì una forte industrializzazione, con l’apertura di alcune industrie tessili e di nuovi stabilimenti produttivi.

Oggi, però, l’interesse per l’agricoltura e per i prodotti enogastronomici è ancora abbastanza radicata nel territorio. Infatti, oltre alle famose cipolle di Andezeno, si producono il vino Freisa, i grissini Rubatà e i famosi cardi bianco avorio di Andezeno. Questi ultimi, ogni anno, durante la seconda domenica di ottobre, si celebrano con la “Sagra del Cardo e della Bagna càuda”.

Ecco perché Andezeno è il regno delle zucche

A 20 km da Torino c’è Andezeno, dunque, e le attrazioni in questo paese così caratteristico certo non mancano.

Oltre alla festa patronale e alla sagra del cardo, nel paese è possibile partecipare ad un altro evento davvero molto particolare. Stiamo parlando della 30° edizione di “La Casa delle Zucche”, organizzato dall’azienda agricola Tutto Zucche di Menzio Alessandro.

Qui ci sarà un’esposizione di centinaia di zucche, sia ornamentali che commestibili, di diverse varietà, tipologie, forme, grandezze e colori, tutte prodotte dall’azienda stessa. Per gli appassionati della zucca, dunque, si tratta di un’ottima occasione per toccare con mano la biodiversità della natura e per acquistare uno dei migliori ortaggi di stagione. La casa resterà aperta fino a domenica 13 novembre.

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