200 euro in più al mese sullo stipendio non una tantum ma per sempre, secondo i programmi del Governo

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Fino ad oggi si è parlato del bonus 200 euro, che sta per essere pagato a molti cittadini italiani. Adesso, però, il Governo sta iniziando ad aprire la strada ad una riforma strutturale in tal senso. In particolare, considerata la costante contestazione, anche da parte dell’Europa, circa gli stipendi troppo bassi, si mira a qualcosa di più. Sicchè, la proposta è quella di riconoscere per sempre 200 euro in più al mese sullo stipendio. La ragione di questo interesse risiede nel caro prezzi. Si consideri che, oltre agli aumenti di benzina e utenze, si è acceso un altro allarme su quelli dei generi alimentari. In proposito, è emerso che i prezzi della spesa non erano così alti dal lontano 1986. Contestualmente, l’inflazione in Italia, nel mese di giungo, ha raggiunto un + 8%, che pure non si registrava dal 1986.

Cosa bisogna fare per contratare il problema del caro vita

La proposta del Segretario Generale della CGIL, è quella di un aumento definitivo degli stipendi netti. Il problema maggiore, tuttavia, è come provvedervi, sul piano delle riforme. Lo scopo è quello di poter garantire ai lavoratori salari che vadano di pari passo con l’aumento del costo della vita. Quindi: 200 euro in più al mese sullo stipendio, ma come? Se l’obiettivo viene realizzato attraverso il taglio del cuneo fiscale, i benefici dovrebbero andare a favore di tutti i lavoratori. Il rischio, infatti, sarebbe che, a pagarne le spese, saranno i pensionati e questo non si può consentire. Infatti,  se da una parte è giusto aumentare i salari per i lavoratori, dall’altra non lo è pregiudicare altre categorie. In particolare, coloro che hanno già lavorato per la maggior parte della vita. Quindi, non sarebbe una valida soluzione tagliare il cuneo per aumentare i salari, con conseguente taglio dei contributi. Questi ultimi, infatti, servono per pagare le pensioni.

200 euro in più al mese sullo stipendio non una tantum ma per sempre, secondo i programmi del Governo

È evidente che garantire 200 euro fissi al mese sugli stipendi implica manovre che lo consentano. Quindi, si pone il problema di inserire nella legge di bilancio, qualcosa che sia non transitorio ma permanente. Inoltre, sempre tra i problemi di instabilità del Paese, si pone quello della precarietà, da contrastare eliminando le leggi sbagliate. Sicchè, per garantire maggiori guadagni, si deve puntare anche a contratti di lavoro stabili. A fronte dell’impoverimento dei salari, poi, anche dal fronte europeo, inzia ad insorgere l’imperativo del salario minimo. Grazie ad esso, si andranno a stabilire dei minimi che nessuno potrà derogare, in modo da introdurre una garanzia reale, valevole per tutti.

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