Il colosso dell’industria cinematografica ha fatto un mega flop con l’uscita della nuova versione di Biancaneve lo scorso marzo, ma gli investitori dovrebbero sapere quali sono le potenzialità di Walt Disney.
Sebbene l’oracolo di Omaha sia molto apprezzato per i suoi successi, vi sono delle “macchie” anche nella carriera di Warren Buffet. Forse non molti sanno che nel lontano 1966 e poi di nuovo nel 2000, acquistò azioni Walt Disney intuendone le potenzialità, ma poi vendette troppo in fretta e perse miliardi di dollari. Fu Warren Buffet stesso ad ammettere i suoi errori, e da questo possiamo trarre una preziosa indicazione: mai avere fretta di smettere di credere in un titolo. Walt Disney rientra in questa casistica, ecco perché.
Azioni Walt Disney sono ‘to buy’ o ‘to hold’, e per più di un motivo
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Non si può negare che gli ultimi film della Walt Disney abbiano fatto più di un “fiasco”. Le scelte strategiche di aderire a una nuova corrente filosofica (se così vogliamo chiamarla) hanno allontanato dagli schermi il pubblico più redditizio: le famiglie.
Basti pensare all’uscita, a marzo scorso, di Biancaneve, una rivisitazione talmente stravolta della fiaba originaria scritta dai fratelli Grimm che ha penalizzato moltissimo la reputazione e le entrate della casa cinematografica. L’incasso, nonostante una forte promozione pubblicitaria, si è fermato a 200 milioni di dollari. Di contro, il film Capitan America ha incassato più di 400 miliardi, un numero niente male. Siamo però molto distanti dai gloriosi anni in cui ogni film della Disney sbancava i botteghini, forse anche per il fatto che il pubblico ha cominciato a cambiare abitudini e ad “annoiarsi” dei classici o delle pellicole di film d’avventura.
Le azioni Disney hanno visto numerose oscillazioni e ad aprile sono scese ai minimi plurimensili. Gli azionisti attendono con ansia i risultati dei prossimi trimestrali, ma l’entusiasmo vacilla. Alcuni analisti ricordano però che esistono altrettanti motivi per cui continuare a credere nell’azienda e quindi a investire o a mantenere le azioni.
- per prima cosa, gli azionisti dovrebbero sapere che i ricavi Disney dal comparto cinematografico sono quasi irrisori rispetto ad altri settori. Rappresentano più o meno 10 miliardi di dollari;
- rendite ben superiori sono garantite dal comparto dei parchi a tema, dei resort, del merchandise, dello streaming e di un canale di intrattenimento sportivo, ESPN;
- soprattutto per quanto riguarda i parchi a tema, la Disney ha recentemente aumentato anche il prezzo dei biglietti eppure le famiglie continuano a acquistarli e ad alimentare il business degli hotel e ristoranti correlati.
- il settore dello streaming non è affatto da sottovalutare, poiché sembra non stia risentendo delle incertezze economiche o dei dazi.
In conclusione, l’azienda ha le spalle ben coperte e può superare anche più di una crisi. E se persino Buffet ha ammesso di aver sbagliato a vendere…