Valgono una fortuna questi 3 vinili italiani che potremmo avere nascosti in soffitta

Valgono una fortuna questi 3 vinili italiani

I vinili non vanno mai buttati, se possibile. Rientrano tra gli oggetti pieni di storia e a cui trovare un senso. Se non vogliamo ascoltarli e conservarli, potremmo venderli. Ed in alcuni casi varrebbe davvero la pena.

Ripensiamo agli anni ’70 ed ’80, periodo nel quale molti di noi erano giovani. Dei decenni di lotte politiche, rivoluzioni culturali, ma anche di grande musica, italiana e non. Quanti nomi ci vengono alla mente: Lucio Battisti, Mina, Enzo Jannacci, Rino Gaetano per citarne alcuni.
Era l’epoca dei vinili, che spesso si regalavano, si scambiano e si compravano per creare una piccola raccolta personalizzata. Per lungimiranza o semplice sfacciata sfortuna oggi potremmo avere un bel premio, visto che valgono una fortuna questi 3 italiani che potremmo avere in casa o in cantina.

Dei grandi della musica italiana

È incredibile come il mondo dei collezionisti riesca a restituire un senso a molti oggetti che riteniamo di uno comune. Persino per i libri c’è un mercato florido, specie di quelli che sono diventati un cult. Basti pensare che tra i libri più ricercati e valutati ci sono le prime edizioni di Harry Potter, ovvero un qualcosa che ciascuno di noi potrebbe avere nella propria libreria.
Per quanto riguarda i vinili italiani preziosi, la classifica la domina un grande della nostra canzone. Si tratta di Vasco Rossi, il celebre rocker in grado di riempire pochi anni fa la città di Modena con 220.000 fans. Ebbene, dovremmo sapere che l’edizione originale del “Ma Cosa Vuoi Che Sia Una Canzone” del 1978 è considerato un pezzo pregiatissimo. I collezionisti sono pronti a sborsare fino ai 4.000 € per averlo, anche se il valore medio si aggira a poco più della metà. Si tratta infatti del suo primo album, pure stampato in poche copie (circa 2.000).

Insomma, se per caso lo troviamo, abbiamo fatto bingo.
Rino Gaetano non se la doveva passare bene quando decise di dare alle fiamme le copie invendute di “Ingresso Libero”, il suo primo ellepì. Così facendo ha involontariamente consegnato le copie già vendute alla storia, tanto che Sony nel 2022 ha deciso di effettuarne una ristampa limitata a 1000 pezzi. Se nel secondo caso potrebbe essere un affare in chiave futura, qualora abbiamo l’originale saremo certi di avere un tesoretto che si aggira attorno ai 1.000 €. Un buon affare, che merita di avere una conclusione diversa dalle fiamme.

Valgono una fortuna questi 3 vinili italiani che potremmo avere in casa o in cantina

Saremo felici di aver avuto dei genitori o dei nonni che hanno ascoltato Adriano Celentano. Il suo vinile “Adriano Celentano – Con Eraldo Volonté & His Rockers” è un pezzo amato e ricercato. Sarà forse per la sua atmosfera leggera che sapeva di progresso e ricchezza, quando l’Italia costruiva il suo boom sognando l’America. Era il 1958, e questo vinile viene tranquillamente valutato almeno 700 €. Un bel pezzo di storia da conservare, insomma.
Se i vinili possono avere un valore così alto è perché rappresentano un’epoca della storia della musica, ed in generale della società, che non tornerà più. In un certo senso è ciò che avviene con alcuni oggetti tecnologici come iPhone ed i primi computer, i quali potrebbero avere un valore smisurato.

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