Una pensione ogni tre è sbagliata a sfavore del pensionato perchè l’INPS sbaglia i calcoli ma con una semplice domanda si può prenderla più alta e con l’accredito degli arretrati

INPS

Molti pensionati sono all’oscuro del fatto che prendono una pensione inferiore a quella spettante. Sembra una assurdità ma è tutto vero. Infatti, in base ai dati statistici di diverse organizzazioni sindacali e di alcuni Patronati, una pensione ogni tre è sbagliata. Ed è sbagliata a sfavore del pensionato.

Una situazione che nasce da errori di calcolo dell’INPS ma anche da mancati adempimenti dei pensionati. Ma sono situazioni che possono essere risolte. Serve però che il diretto interessato si adoperi. Serve una domanda all’INPS.

Una pensione ogni tre è sbagliata a sfavore del pensionato perchè l’INPS sbaglia i calcoli ma con una semplice domanda si può prenderla più alta e con l’accredito degli arretrati

A volte è l’INPS che commette errori di calcolo sulle pensioni. Altre volte è il pensionato che sbaglia, ed a suo discapito. Fatto sta che sono molte le e pensioni “sbagliate”.

Non sono poche in Italia, le pensioni che hanno una considerevole parte collegata alle condizioni reddituali del pensionato ed eventualmente del coniuge.

E sono tutte prestazioni che l’INPS eroga a richiesta del pensionato stesso. Maggiorazioni sociali, integrazione al trattamento minimo, quattordicesima, assegni al nucleo familiare. Sono queste le prestazioni che un pensionato può ottenere dall’INPS a completamento della propria pensione. Ma l’INPS le eroga solo se è il pensionato a richiederle. Come? O presentando il modello RED ogni anno, per chi non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi, o con una domanda di ricostituzione della pensione.

Altro casi che sono legati ai contributi

Ogni volta che un pensionato tralascia di richiedere un trattamento a cui avrebbe diritto, si entra nel campo dei cosiddetti “diritti inespressi”. Da un anno all’altro possono cambiare le condizioni di un pensionato e della sua famiglia. Un figlio che esce dal nucleo familiare, uno che vi entra, un reddito perduto, un immobile venduto. Tutto incide sulle somme aggiuntive della pensione. Per questo, ciò a cui non si aveva diritto ieri, può essere fruibile oggi.

Il come prendere una pensione più alta ha una semplice risposta nella massima attenzione che un lavoratore dovrebbe avere. Un controllo sulla bontà della pensione percepita andrebbe fatto di tanto in tanto.

Perché non è raro trovare pensioni liquidate dall’INPS, tralasciando per qualsiasi motivo, alcuni contributi.

In questo caso si chiamano “contributi silenti”. Periodi di versamento che un pensionato ha effettuato, ma non utilizzati per la pensione. Periodi che sono stati pagati ma non trasformati in rendita.

Tipici esempi i contributi versati dopo la prima data di decorrenza della pensione. Un caso comune a chi prosegue una attività lavorativa dopo la pensione. Ma anche contributi non utilizzati perché andavano riscattati a pagamento per esempio. Lo strumento come detto è quello della ricostituzione. E se per i diritti inespressi si parla di ricostruzione per motivi reddituali, per i silenti si parla di motivi contributivi. In ogni caso si può operare a ritroso fino a 5 anni prima. In latri termini, se il diritto ad una determinata somma aggiuntiva è pregresso, si possono recuperare fino a 5 anni di arretrati.

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