Un comportamento molto comune del proprietario di casa, spesso ritenuto lecito ma in realtà vietato dalla legge

acquisto casa

Spesso le persone ritengono che le variabili più importanti nella scelta di una casa, anche in affitto, siano principalmente tre. Ovverosia, il costo, la posizione e il confort. Molte volte si sottovaluta, quando affittiamo una casa, quanto possa essere determinate il rapporto con il proprietario. Fino a che non iniziamo a vivere nel nuovo appartamento è difficile valutare il carattere e l’educazione del proprietario di casa. Infatti, i comportamenti maleducati e scorretti del padrone di casa potrebbero renderci la vita davvero stressante.

Il miglior padrone di casa è quello che non si intromette mai nella nostra vita che portiamo avanti nella sua casa. Questo salvo il caso in cui siamo noi a prendere l’iniziativa nel chiamarlo oppure nel segnalargli un problema. Allo stesso modo quando sia lui a riscontrare una criticità il miglior proprietario di casa ci avverte e concorda con noi un modo per risolverla. Molto più diffusi, purtroppo però, sono gli esempi di cattivi proprietari di casa. Questi, molte volte, chiamano i propri inquilini a tutte le ore del giorno e della notte, o non si occupano della manutenzione straordinaria. Oppure ancora entrano nella casa data in affitto del tutto liberamente, senza permesso e senza preavviso.

I comportamenti del proprietario e la giurisprudenza

Quest’ultimo è un comportamento molto comune del proprietario di casa, spesso ritenuto lecito, sulla base del semplice ragionamento per cui la casa è di sua proprietà. Partendo da questa premessa si arriva spesso alla conclusione per cui sarebbe legittimato ad entrarvi quando vuole e senza preavviso. In realtà non è così. Infatti, quando stipuliamo un contratto di affitto, che in termini tecnici si chiama locazione, il proprietario perde il diritto a godere del suo bene. Allo stesso tempo l’inquilino, che tiene legittimamente l’immobile, acquista il diritto di godimento e di esclusione di terzi, compreso il proprietario. Questo principio vale anche in caso di contratto di comodato oppure in caso di detenzione legittima dell’immobile da parte dell’inquilino.

La Corte di Cassazione, con la sentenza 24448 del 2019, si è proprio occupata di questo comportamento scorretto del proprietario di casa. Ha spiegato che quest’ultimo non può introdursi nella casa che ha affittato a terzi senza permesso o autorizzazione. Salvo casi eccezionali e urgenti di pericolo grave e imminente a cose o persone, si pensi ad un incendio. L’introduzione in casa è vietata dal momento in cui l’inquilino inizia a detenere il bene del proprietario con un titolo legittimo. Esempio di titolo legittimo è il contratto di locazione o quello di comodato.

Un comportamento molto comune del proprietario di casa, spesso ritenuto lecito ma in realtà, vietato dalla legge

Da questo momento l’immobile in affitto viene collegato direttamente al diritto fondamentale dell’inquilino alla libertà personale, rappresentata dal domicilio (articolo 14 Costituzione). La Cassazione ha spiegato che il proprietario che si introduce in casa senza permesso e senza autorizzazione commette il reato di violazione di domicilio. Dunque, se il nostro proprietario dell’immobile ha l’abitudine di introdursi in casa senza avvisare e senza permesso tiene un comportamento penalmente rilevante. Non solo l’inquilino può,allora, pretendere che il proprietario si astenga da questi comportamenti ma può anche denunciarlo in base all’articolo 614 codice penale.

Consigliati per te