Rischia fino a 6 anni di carcere e la revoca dell’assegno chi percepisce il reddito di cittadinanza e si dimentica questa comunicazione obbligatoria all’INPS

pensione contatti inps

In Italia esistono diversi tipi di sussidi statali. Lo Stato, cioè, cerca di aiutare i cittadini in difficoltà economica fornendogli una serie di aiuti. Ad esempio, abbassando i costi della sanità, della scuola e della tassazione in generale, al calare del reddito. Non solo, alcune volte, provvede direttamente a fornire denaro mensilmente ai cittadini. Un esempio di questo tipo di aiuti lo abbiamo con il reddito di cittadinanza.

Il reddito di cittadinanza è un sussidio collegato alla disoccupazione. Se non abbiamo un lavoro, lo Stato, mentre lo cerchiamo, ci fornisce un apporto di denaro mensile. La legge definisce il reddito di cittadinanza come una misura di politica attiva del lavoro, con l’obbiettivo di combattere la diseguaglianza, l’esclusione sociale e la povertà. La Cassazione ha spiegato che i giovani disoccupati invece di chiedere aiuto ai genitori, dovrebbero prima provare ad ottenere il reddito di cittadinanza.

Gli aiuti dello Stato

Il reddito di cittadinanza è collegato, obbligatoriamente, ad un percorso che vuole reinserire il percettore nel mondo del lavoro. Infatti, chi percepisce il reddito di cittadinanza deve firmare un Patto per il lavoro o un Patto per l’inclusione sociale. Questi Patti contengono una serie di obblighi, ad esempio presentarsi ad appuntamenti con l’Amministrazione o rispettare altri impegni previsti dal Patto.

Chi non rispetta i Patti sottoscritti e in generale la Legge riguardante il reddito di cittadinanza rischia grosso.
Infatti, la Cassazione ha di recente chiarito che rischia fino a 6 anni di reclusione il beneficiario del reddito di cittadinanza che omette le comunicazioni obbligatorie all’INPS.

La Legge di Bilancio 2022 ha previsto che se ci sono cambiamenti sulla situazione occupazionale del beneficiario del reddito questi deve comunicarlo all’INPS. E deve farlo il giorno prima dell’inizio della nuova attività. Mentre, prima della Legge di Bilancio, questa comunicazione andava fatta entro 30 giorni dall’inizio dell’attività.

Rischia fino a 6 anni di carcere e la revoca dell’assegno chi percepisce il reddito di cittadinanza e si dimentica questa comunicazione obbligatoria all’INPS

Tale comunicazione e quelle riguardanti il cambiamento della situazione reddituale sono davvero importanti. Questo perché possono far venire meno i presupposti per avere diritto al reddito di cittadinanza. E se il beneficiario non ha più i requisiti per accedere al reddito, e volontariamente non li comunica, rischia di compiere ben 2 reati. Intanto, il reato di falso ma, poi, anche la truffa a danni dello Stato. Questo significa reclusione fino a 6 anni e revoca dell’assegno.

La Cassazione ha anche spiegato che queste comunicazioni sono obbligatorie anche in caso di lavoro in nero. Infatti, se c’è un nuovo ingresso che modifica la situazione reddituale del beneficiario, questo è obbligato a comunicarla all’INPS. Dunque, chi percepisce il reddito di cittadinanza e inizia un lavoro in nero, rischia il carcere per falso e truffa se non comunica la nuova situazione reddituale all’INPS.

Approfondimento

Ecco se è possibile rinunciare all’assegno di mantenimento per ottenere l’assegno sociale

Consigliati per te