Rischia di perdere l’assegno unico sui figli la famiglia che commette questo errore anche se ha presentato domanda ed ha richiesto l’ISEE all’INPS

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La misura unica di sostegno alle famiglie con figli sotto i 21 anni è tra gli argomenti più dibattuti in questi giorni. Il fattore principale è l’approssimarsi della scadenza. Il 30 giugno prossimo cade la data ultima per poter recuperare l’assegno fin dal mese di marzo 2022. Le domande che verranno presentate successivamente a tale data, daranno diritto al Bonus, ma non agli arretrati.

Le famiglie percepiranno questo Bonus solo dalla data di presentazione della domanda. In parole povere, molti perderanno soldi e mesi di assegno per una domanda presentata in ritardo. Solo chi presenta domanda entro il 30 giugno avrà la possibilità di ricevere gli arretrati. Ma sono diversi fattori da tenere in considerazione per quanto riguarda l’assegno unico universale sui figli a carico. A volte la domanda non è sufficiente a percepire l’assegno in misura piena. Ed altre volte non basta nemmeno aver presentato l’ISEE.

Rischia di perdere l’assegno unico sui figli la famiglia che commette questo errore anche se ha presentato domanda ed ha richiesto l’ISEE all’INPS

Stando alle statistiche, la maggior parte di chi ha presentato la domanda di assegno unico, ha già avuto l’esito . Di meno sono quelli che hanno già ricevuto i soldi. Infatti non sono pochi i contribuenti che nonostante abbiano presentato istanza per l’assegno unico, non hanno ancora ricevuto i soldi.

Le motivazioni di questo ritardo possono essere molteplici. Nella stragrande maggioranza dei casi però, il ritardo è dovuto dall’ ISEE. Così come è importante la domanda da presentare all’INPS, così è importante l’ISEE. Infatti l’INPS, per poter liquidare l’assegno unico considera l’ISEE in corso di validità e soprattutto l’ISEE privo di anomalie o annotazioni. Chi ha provveduto a presentare la DSU regolarmente, potrebbe non avere ancora una certificazione utile alla corresponsione dell’assegno unico. Chi ha fatto domanda ma non ancora controllato che l’ISEE sia regolare, non potrà ricevere più di  50 euro al mese, che sono la cifra minima che l’assegno unico eroga.

L’ISEE è determinante per l’assegno unico

Il problema principale che può essere causa del ritardo nell’espletamento della pratica di assegno unico è senza dubbio l’ISEE. Anche se l’INPS ha avviato controlli sulle composizioni dei nuclei familiari, è l’ISEE quello che finisce sotto osservazione. Chi non ha ancora un ISEE in corso di validità, deve fare presto a presentare la DSU. Anzi, dovrebbe usare più sollecitudine perfino rispetto alla domanda di assegno unico. Rischia di perdere l’assegno unico chi non segue il consiglio.

Sbaglia chi crede che basta presentare la domanda di assegno unico entro il 30 giugno per poter godere degli arretrati, o almeno di quelli in misura piena. Infatti entro il 30 giugno anche l’ISEE deve essere neutro di anomalie e annotazioni. Chi presenta entro il 30 giugno la domanda, ma richiede l’ISEE dal primo luglio in poi, rischia di non avere diritto alla prestazione piena. In altri termini deve accontentarsi di arretrati per 50 euro al mese da marzo a giugno o fino a quando l’ISEE non sarà regolare. È già successo ai tempi del reddito di emergenza, quando per colpa di un ISEE non ancora presente nonostante la domanda di REM era regolare, gli interessati hanno perduto mesi di bonus.

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