Reato per chi manca questa comunicazione riguardo l’abitabilità dell’immobile

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Prima di investire i nostri soldi in un’operazione economica è sempre bene informarsi. Sia dal punto di vista economico, della convenienza dell’operazione, che anche dal punto di vista giuridico. Più in particolare sull’esistenza di diritti previsti dalla legge a nostro favore. Ad esempio, sono diffusissimi i problemi legati ai rapporti tra banca e cliente. In Tribunale arrivano quotidianamente questioni legate ai rapporti di conto corrente o di investimento accesi presso intermediari finanziari. Allora, è molto importante conoscere i nostri diritti nei riguardi delle banche.

Ad esempio, di recente la giurisprudenza ha ricordato che la banca deve sempre assicurare al proprio cliente il diritto alla portabilità del conto. Si tratta di un vero e proprio diritto assicurato dal Testo Unico bancario. Se la banca viola questa previsione normativa la legge prevede sanzioni e risarcimenti in favore del cliente.

La correttezza nei rapporti economici tra privati

Il rispetto della legge è essenziale, dunque, nei rapporti economici tra privati. La violazione del dovere di correttezza nello svolgimento delle trattative con un altro soggetto può portare a responsabilità civile e penale. L’articolo 1337 del codice civile ricorda come le parti, nello svolgimento delle trattative e nella formazione del contratto, devono comportarsi secondo buona fede. La giurisprudenza ha ricordato che è previsto il reato per chi manca questa importante obbligazione di legge.

Più in particolare la Cassazione, con la recente sentenza 1730, ha affrontato il caso di un agente immobiliare che non comunicava al cliente, durante le trattative per l’acquisto di una casa, un’informazione fondamentale. Infatti, il professionista non spiegava al cliente che l’immobile, oggetto dell’operazione, non aveva il certificato di abitabilità.

Reato per chi manca questa comunicazione fondamentale nelle trattative

Secondo la Cassazione questo comportamento dell’agente, oltre a portare a responsabilità e risarcimento civile, ha conseguenze anche penali. Infatti, il silenzio malizioso, su questioni fondamentali e centrali per gli affari tra privati, viola l’obbligo di buona fede e correttezza e può portare al reato di truffa in contratto. Il codice penale punisce, all’articolo 640, questo comportamento con la reclusione fino a 3 anni. Il silenzio malizioso per i giudici è sufficiente ad indurre la controparte in un errore che procura a sè o altri un vantaggio ingiusto. Dunque, molta attenzione ad informarsi pienamente durante trattative che portano ad investimenti importanti, sia sotto il profilo economico che giuridico.

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