Quanto fruttano 4.000 euro in banca o Poste a 1 anno e con il capitale garantito

reddito

A volte capita di avere a disposizione un breve lasso di tempo per impiegare un dato capitale disponibile. In altre circostanze, invece, si rifugge completamente dall’idea di investire nel medio-lungo termine per sottrarsi ai potenziali rischi del mercato.

Ora, con riferimento a questi ed altri casi più o meno simili vediamo quanto fruttano 4.000 euro in banca o Poste a 12 mesi di durata. Faremo riferimento ad alcuni dei principali strumenti di investimento sul reddito fisso in modo da avere la certezza del capitale a scadenza.

Come investire in Poste o nei titoli di Stato a 1 anno

Per i titolari del libretto postale Smart, l’ultima offerta Supersmart riconosce un tasso di interesse lordo a scadenza dell’1,50%. Esso è in vigore dal 27 ottobre 2022, giorno in cui sono stati rivisti e ritoccati al rialzo anche i rendimenti di diversi buoni fruttiferi postali.

Il vincolo non prevede nessun costo e dura 360 giorni. Inoltre l’emittente (CDP) ne prevede la disattivazione anticipata, in qualsiasi momento. Tuttavia, sulle somme svincolate anzitempo maturano solo gli interessi del tasso base vigente al momento dell’attivazione del vincolo.

Pertanto immaginando di bloccare 4mila euro di capitale per 360 giorni, il guadagno netto finale oscilla sui 44 euro circa.

Infine ricordiamo che il prodotto gode della garanzia dello Stato sul capitale versato e la tassazione applicata è del 12,50%.

Continuiamo a vedere quanto fruttano 4.000 euro in banca o Poste a un anno

Un’altra alternativa potrebbe essere il conto deposito (CD), da non confondere con il conto corrente. Il primo è uno strumento d’investimento, mentre il secondo rientra nella famiglia dei prodotti di pagamento. Gli intermediari finanziari lo declinano in tante soluzioni diverse per durata, rendimento, la presenza del vincolo, il mercato di riferimento, etc.

A grandi linee possiamo dire che il CD vincolato o semivincolato rende di più di uno libero. Un’altra differenza sul guadagno finale può farla l’imposta di bollo, pari al 2X1.000 del capitale versato. Sul mercato, infatti, non mancano operatori che si fanno carico del suo assolvimento al posto del cliente. Egli in tal modo si priva di una spesa mentre accresce il netto finale. Invece sugli interessi attivi la tassazione è al 26%, maggiore rispetto all’aliquota più vantaggiosa dei prodotti a garanzia statale.

Il rendimento del conto deposito libero e vincolato alla vigilia di novembre

Abbiamo fatto una rapida ricerca di mercato e la nostra attenzione è ricaduta su due prodotti a vincolo. Entrambi gli intermediari offrono il 2,50% lordo sulla durata a 12 mesi, che si traduce in tasso effettivo 1,85%, al lordo dell’imposta di bollo. In definitiva, quindi, il netto finale oscillerebb sui 70 euro circa (su 4mila di capitale).

La prima offerta deriva dal Gruppo bancario olandese ING, che propone un CD vincolato a 12 mesi al 2,50%. La sottoscrizione del prodotto è legata all’apertura del c/c Arancio entro dicembre, per poi vincolare le somme entro il 17 gennaio. Infine bisogna accreditare il proprio stipendio o pensione sul nuovo c/c.

Entrambi i rapporti (conto corrente e conto deposito) dovranno avere la medesima intestazione. Infine in caso di svincolo del capitale prima della scadenza si perde il diritto agli interessi.

Anche il CD di Banca Aidexa remunera al 2,50% lordo le somme vincolate a 1 anno. La somma depositata è non svincolabile e l’intermediario non contempla nessun obbligo di apertura di c/c. Ancora, il CD non può essere cointestato e non prevede costi di apertura e/o gestione. Quanto all’imposta di bollo, essa è a carico della banca fino a dicembre 2022.

Gli interessi maturati vengono accreditati direttamente sul conto del cliente alla scadenza del vincolo. Poi il CD si rinnova automaticamente (alle condizioni indicate nel Documento di Sintesi) salvo disdetta nei 32 giorni antecedenti la scadenza del vincolo.

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