Quanto costa una partita IVA agricola e che tipo di attività è possibile svolgere?

partita IVA agricola

Partita IVA è una dicitura assai nota a milioni di persone. In soldoni, si tratta di una sequenza di 11 cifre che individua in maniera univoca un soggetto che svolge un’attività d’impresa oppure no. Ma che sia tuttavia rivelante ai fini IVA. Detto ciò, quanto costa una partita IVA agricola e che tipo di attività è possibile svolgere?

Cos’è la partita IVA agricola

Fughiamo anzitutto il campo da un possibile equivoco. Ossia quello per cui tale strumento non è riservato solo ai lavoratori della terra.

Occorre partire dal disposto dell’attuale legislazione. Secondo questa, l’imprenditore agricolo è colui il quale esercita una libera attività nel campo della coltivazione del fondo, dell’allevamento e selvicoltura. E tutto ciò che è collegato a queste attività.

Parimenti, un’altra particolarità specifica è nel fatto che non è necessario possedere un fondo agricolo o una fattoria per procedere all’apertura della partita IVA agricola. È sufficiente anche il solo affitto o il comodato di simili beni.

Dunque, farà questo passaggio il lavoratore del settore agricolo (come su specificato) che intenda passare dallo stato di dipendente a quello di libero professionista. Ciò gli consentirà di emettere regolarmente fatture ai suoi clienti.

Come procedere

Per l’apertura della partita IVA agricola e l’espletamento delle relative pratiche, ci si può rivolgere alla struttura Coldiretti più vicina. Così come pure si può procedere in autonomia o chiedere assistenza a un commercialista.

Se ci si rivolge alla Coldiretti, occorrerà presentare un documento di riconoscimento e i moduli che lei chiederà in relazione al tipo di attività che sta per nascere. Poi occorrerà compilare anche  i moduli predisposti dall’Agenzia delle Entrate.

Vediamo quanto costa una partita IVA agricola e che tipo di attività è possibile svolgere

Passando al capitolo costi dobbiamo dire che le spese non sono esose, ma sono variabili in funzione dello specifico regime fiscale scelto. Al riguardo, tre le strade potenzialmente percorribili: il regime di esonero, quello semplificato, infine il regime ordinario.

In sede di apertura della partita IVA agricola il richiedente verserà 100 euro per il diritto camerale. Subito dopo verserà il contributo minimo INPS di circa 1.500 euro.

In merito all’IVA va detto che la sua aliquota non è fissa ma è soggetta ad aliquote variabili. Ad ogni modo, le aliquote da considerare sono 3: quella del 12,5%, quella al 7,5% e infine quella a 7%.

Quanto all’IRPEF, essa si calcola su un reddito determinato dalle rendite catastali. Poi infine vi sono altre imposte che variano a seconda dello specifico regime fiscale prescelto.

Ecco dunque illustrato quanto costa una partita IVA agricola e che tipo di attività è possibile svolgere.

 

Approfondimento

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