Quanti sono i senatori a vita in carica e quanto guadagnano: circa 9 volte lo stipendio medio di un italiano

Aula del Senato-Foto da imagoeiconomica

La carica di senatore a vita viene disciplinata direttamente dalla Costituzione ma è una figura che è stata più volte al centro di polemiche e spesso nel mirino di chi vorrebbe una profonda riforma costituzionale. Quanto vengono retribuiti i senatori a vita e cosa fanno in pratica? Ecco tutte le risposte.

L’art. 59 della Costituzione ci spiega quale sia il ruolo dei senatori a vita e come si possa ricoprire questa carica. Esistono due tipologie di senatori a vita, quelli di diritto e quelli nominati dal Presidente della Repubblica. Per i primi non ci sono tetti numerici previsti perché si tratta dei Presenti emeriti ossia tutti gli ex Presidenti della Repubblica.

Quanti sono i senatori a vita in carica e quanto guadagnano: ecco i nomi

Attualmente, dopo la morte di Giorgio Napolitano, in Parlamento non c’è nessun senatore a vita di diritto. I senatori a vita in carica, tutti di nomina presidenziale, sono:

  • Liliana Segre, politica ed attivista, sopravvissuta all’Olocausto;
  • Elena Cattaneo, ricercatrice e biologa di fama internazionale;
  • Renzo Piano, celebre architetto;
  • Carlo Rubbia, insignito nel 1984 del Premio Nobel per la Fisica;
  • Mario Monti, docente universitario, economista e ex Premier.

Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita i cittadini che hanno reso illustre la Patria “per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”.  A questi si aggiunsero de facto anche coloro che si sono distinti per la propria attività politica, a partire dalle nomine che effettuò il Presidente Giovanni Gronchi. A dire il vero prima della riforma costituzionale del 2020, la norma dell’art. 59 aveva dato adito a qualche problema di interpretazione. Si pensava infatti, che ogni Presidente della Repubblica potesse nominare 5 senatori a vita. In questo modo però si andava a moltiplicare il numero di parlamentari non eletti democraticamente dal popolo. La legge costituzionale del 2020 ha messo fine a queste diatribe interpretative, specificando che i senatori di nomina presidenziale in carica non possono essere più di 5 complessivamente.

Cosa fa un senatore a vita?

Questi senatori “particolari” sono gli unici membri del Parlamento non eletti dal Popolo ma hanno gli stessi poteri degli altri senatori.  Possono votare su qualsiasi questione, persino sulla fiducia ad un Governo. I voti dei senatori a vita si sono rivelati infatti fondamentali in più di un occasione. Hanno contribuito  a non staccare la spina al primo Governo Berlusconi e al Prodi e Conte bis. Purtroppo le donne elette senatrici a vita nella storia della Repubblica sono state solo 4 ovvero Camilla Ravera, Rita Levi Montalcini, Elena Cattaneo e Liliana Segre. C’è stato anche chi rinunciò all’ambita carica e per dirla con Dante oppose alla nomina il “gran rifiuto”.

Le rinunce non furono però dettate da “viltade” come scrisse Dante per Celestino V.  Indro Montanelli rifiutò la carica per onestà intellettuale e per ragioni deontologiche nei confronti della professione di giornalista. Arturo Toscanini invece volle concludere la propria vita “nella semplicità” e sobrietà che l’aveva sempre contraddistinto. Lo stesso dicasi per Nilde Iotti che fece sapere con una lettera consegnata al Capo dello Stato che avrebbe voluto proseguire il suo mandato di Presidente della Camera, rifiutando in anticipo la nomina a senatore a vita che si ventilava da tempo. Possiamo, inoltre, dire che molto spesso questi senatori non eletti, retaggio dello Statuto Albertino, sono stati denominati senatori “in fin di vita” in quanto l’età media alla data d’inizio della carica è di 77 anni. La media attuale è di 82 anni.

Quanto guadagna?

In linea generale i senatori a vita “politici di carriera” sono molto più attivi di coloro che provengono da altre carriere che spesso hanno fatto registrare un alto tasso di assenteismo. Per quanto riguarda la retribuzione, erroneamente, si pensa che sia più alta rispetto ai comuni senatori. In realtà il compenso è il medesimo e cioè 5.304,98 euro, al netto di ritenute fiscali e contributi obbligatori, per il trattamento previdenziale. È prevista inoltre una diaria (a titolo di rimborso spese di soggiorno) di 3.500 euro.

Sono previste delle decurtazioni se non si presenzia ai lavori nelle Commissioni o in Assemblea.  Basta comunque partecipare almeno al 30% delle votazioni giornaliere per essere considerato “presente” e non far scattare la decurtazione. Viene erogato in più un contributo forfettario di  1.650 euro al mese per le spese di telefonia e trasporti. Infine vanno aggiunti altri 4.180 euro a titolo di rimborso delle spese per l’esercizio del mandato.

I senatori (ovviamente anche quelli a vita) possono inoltre proseguire le loro attività private. Un senatore a vita così come i colleghi eletti percepisce 14.634 € al mese. Secondo i dati ISTAT riportati dalla rivista Forbes, lo stipendio attuale medio di un italiano sarebbe di 1.600 € ossia 9 volte meno di quello di un senatore. Ecco dunque quanti sono i senatori a vita in carica e quanto guadagnano.

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