Quanti soldi si possono prelevare oggi da un conto corrente cointestato?

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Se oggi il conto corrente non esistesse andrebbe sicuramente inventato. Sebbene si possa vivere senza, averlo rende tutto molto più facile e più snello. Lo strumento accentra e gestisce al meglio tutti i flussi di pagamento sia in entrata che in uscita. Pensioni e stipendi, bonifici e RID, utenze e rate del mutuo, deposito titoli di Stato e azioni, versamento assegni, prelievi di contante, etc.

Con riferimento a quest’ultimo passaggio, vediamo quanti soldi si possono prelevare oggi da un conto corrente aperto tra due o più persone.

Come funzionano i conti cointestati

In un conto cointestato ogni titolare gode degli stessi diritti nella gestione dei soldi ivi depositati. In pratica funzionano allo stesso modo di quelli tradizionali, con l’unica divergenza che è intestato a due o più persone. Quest’ultime non per forza devono essere legate tra di loro da vincoli di parentela.

Tutto ciò significa che non vigono limiti particolari all’accesso ai risparmi depositati, tranne nei casi che a breve vedremo. I soldi che affluiscono al conto si presumono divisi tra in parti eguali tra gli intestatari, salvo eccezioni. Infatti in sede di compilazione del modello ISEE, e in presenza di un c/c cointestato, saldo e giacenza si dividono tra le parti.  Quindi al 50% se due cointestatari, al 33,3% se 3, al 25% se 4.

Conto corrente a firme congiunte o disgiunte

Un primo limite al prelievo è dato anzitutto dalla natura del conto, che può essere a firma congiunta o disgiunta. Nel primo caso ogni operazione necessita della firma, ossia del consenso, di ogni titolare del conto. Nel secondo, invece, il titolare è autorizzato a svolgere le normali operazioni di banca senza il preventivo placet da parte degli altri intestatari.

Il principio generale della distribuzione equa dei soldi (tra due o più intestatari) lo si evince anche in sede di successione. Infatti nel conto a firma congiunta la banca blocca l’intero conto sul fronte dei prelievi, fino all’avvio delle pratiche di successione. Nell’altro caso, invece, si blocca la sola parte di conto di pertinenza del titolare defunto.

I limiti tecnici derivanti dalle condizioni

Altri possibili limiti sono direttamente riconducibili al c/c. Il primo è dato dalla disponibilità, ossia dalla giacenza presente sul rapporto. Se il conto risulta privo o scarno di provviste forse ha poco senso parlare di soglie di prelievo ammissibili.

Una seconda motivazione chiama direttamente in causa il plafond giornaliero e mensile al prelievo. Qui tutto dipende dalle condizioni dettate dall’istituto o agli accordi raggiunti tra intermediario e titolari del conto.

Quanti soldi si possono prelevare oggi da un conto corrente cointestato?

Infine ricordiamo i limiti riguardanti non tanto le soglie di prelievo, quanto all’uso del contante come mezzo di pagamento tra privati. Cioè si tratta di limiti che nulla hanno a che vedere con il c/c in quanto tale quanto ma derivanti dalle norme in tema di lotta all’evasione fiscale.

Fino a dicembre 2022 il limite al pagamento in contanti tra privati per l’acquisto di beni e servizi è pari a 2mila euro. Non sappiamo se il nuovo Governo metterà mano alla materia o lascerà la soglia immutata oppure la cambierà. In quest’ultimo caso, renderà il limite ancora più stringente, abbassandolo, o lo innalzerà? Seguiremo gli sviluppi della materia e ne daremo pronta notizia ai nostri Lettori.

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