Quando spettano 290 euro al mese a chi soffre di Alzheimer

Alzheimer

Non riconoscere le persone intorno a noi, sentirsi disorientati e avere difficoltà nell’esecuzione delle normali attività sono alcuni dei sintomi di chi soffre di Alzheimer. Si tratta di una malattia neurodegenerativa a decorso cronico e progressivo ed è la causa più comune di demenza nella popolazione anziana. L’Alzheimer è caratterizzato da un processo degenerativo che distrugge le cellule del cervello, provocando un deterioramento irreversibile delle fondamentali funzioni cognitive.

In particolare compromette irreversibilmente la memoria, la capacità di ragionamento e linguaggio, fino all’autonomia e alla capacità di compiere le normali attività giornaliere. Sembrerebbe che la sua causa sia da imputare all’alterazione del metabolismo di una proteina che all’improvviso, per motivi sconosciuti, viene metabolizzata in maniera alterata. Ciò porterebbe alla formazione di una sostanza neurotossica che accumulandosi lentamente nel cervello porta alla morte neuronale progressiva.

Quali sono i sintomi di questa malattia invalidante

Il sintomo più precoce di questa malattia in genere è la perdita di memoria, prima in forma leggera poi sempre più importante. A questo si associano i disturbi del linguaggio e il suo impoverimento, disorientamento spaziale e temporale, depressione, disturbi del sonno. Nonché disturbi comportamentali come agitazione, allucinazioni e deliri e difficoltà nell’esecuzione delle ordinarie attività quotidiane con conseguente perdita di autonomia. In questi casi chi soffre di Alzheimer ha bisogno di assistenza continua che solitamente sono i familiari più vicini a prestare. Per questo il legislatore concede loro di poter ottenere la pensione anticipata e importanti agevolazioni come permessi sul lavoro e un congedo di due anni. Inoltre entro novembre potranno avere l’anticipo pensionistico ovvero l’APE sociale e 1.500 euro al mese fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione ordinaria.

Quando spettano 290 euro al mese ai malati di Alzheimer

Il nostro legislatore annovera la malattia di Alzheimer tra quelle che danno diritto all’invalidità. Tuttavia per avere diritto all’invalidità è necessario presentare domanda all’INPS in quanto il riconoscimento non avviene automaticamente ma occorre la valutazione dello stato della malattia. Ma quando spettano 290 euro al mese a chi si trova a vivere questa malattia progressiva e invalidante? L’INPS per la valutazione ai fini del riconoscimento dell’invalidità si serve di una scala numerica, ovvero il CDR, Clinical Dementia Rating Scale.

Questa valuta 6 parametri, ovvero la memoria, l’orientamento temporale-spaziale, giudizio e astrazione, attività sociali e lavorative, vita domestica, interessi e hobby, cura della propria persona. Per ciascuno di questi parametri assegna un punteggio variabile tra 0 e 3. In particolare con 0 si considera normale, 0,5 dubbia compromissione, con 1 si indica compromissione lieve, con 2 moderata e con 3 compromissione severa. La memoria è considerata la categoria primaria, mentre tutte le altre secondarie.

La scala è stata estesa ad altri due stadi, ovvero il 4 e il 5. Con CDR 4 si tratterà di una demenza molto grave in quanto il paziente presenta un severo deficit del linguaggio o della comprensione. In particolare si riscontrano problemi nel riconoscere i familiari, incapacità a deambulare autonomamente, problemi ad alimentarsi da solo e nel controllare la funzioni fisiologiche. Con CDR 5 si riscontra una demenza terminale, ovvero il paziente richiede assistenza totale perché incapace di comunicare, in stato vegetativo, allettato e incontinente. Quando la Commissione medica valuta la malattia con CDR 1 la percentuale di invalidità è dall’81% al 90%, mente con CDR da 2 a 5 l’invalidità sarà pari al 100%.

Come chiedere l’invalidità

Dunque ecco quando spettano 290 euro al mese a chi soffre di questa malattia. Per ottenere il riconoscimento dell’invalidità, l’interessato o il familiare che lo assiste dovrà provvedere all’inoltro all’INPS del certificato del medico attestante la patologia. Entro 90 giorni dovrà provvedere all’inoltro della domanda all’INPS. Questa fisserà la data entro cui il richiedente dovrà sottoporsi alla valutazione della Commissione medica. Questa all’esito della visita redigerà verbale in cui indicherà la percentuale riconosciuta. L’interessato riceverà poi il verbale a mezzo racc.ta a.r. In caso di esito negativo o comunque con una percentuale bassa, il richiedente potrà adire entro 6 mesi dalla ricezione del verbale l’Autorità giudiziaria.

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