Quando con l’ernia del disco si può ottenere l’invalidità

ernia

Il mal di schiena è una condizione molto comune, talvolta transitoria, altre invece può diventare cronica. Ne soffre una buona fetta di lavoratori spesso costretti anche ad assentarsi in quanto può diventare un impedimento nello svolgimento delle attività giornaliere. Le cause possono essere molte e diverse e talvolta dipendere da una postura scorretta, uno stile di vita sedentario o da sovrappeso o obesità.

Una delle patologie più conosciute è sicuramente l’ernia del disco che può essere molto dolorosa. Si verifica quando la parte gelatinosa tra le vertebre della colonna vertebrale fuoriesce dalla sede naturale ed entrando tra i dischi provoca un’infiammazione dei nervi. Tale situazione è causata dalla rottura della parte più esterna e dura contenente il cuscinetto gelatinoso, che può verificarsi a seguito d’invecchiamento o usura. Ma anche dopo traumi o movimenti anomali. Il dolore conseguente a tale situazione è a volte insopportabile tanto da avere un impatto molto negativo sulla qualità della vita di chi ne soffre.

Ecco quando con l’ernia del disco l’INPS può riconoscere l’invalidità

Il nostro legislatore ha previsto diverse forme di tutela e agevolazioni per le persone che soffrono di una patologia invalidante. Ad esempio l’INPS paga 290 euro a chi soffre di questi disturbi diffusi come la depressione e disturbi del sistema nervoso. Tuttavia nonostante si soffra di ernia discale talvolta dolorosa, non sempre si riesce ad ottenere il riconoscimento di un’invalidità pari o superiore al 74%. Nelle linee guida dell’INPS tuttavia si riconosce una percentuale tra il 30 e il 40% se l’ernia discale riguarda le vertebre lombari.

In particolare, qualora l’interessato sia stato sottoposto ad intervento chirurgico. Infatti nelle linee guida dell’INPS si elenca tra le patologie che possono dare diritto al riconoscimento d’invalidità l’anchilosi del rachide. Ovvero una malattia infiammatoria a carico delle articolazioni della colonna vertebrale che la rendono meno mobile e flessibile con conseguente limitazione dei movimenti. Pertanto in tali casi l’ernia discale potrebbe ricondursi per analogia all’anchilosi di rachide lombare. Allora ecco quando con l’ernia del disco l’INPS potrebbe riconoscere una percentuale invalidante.

Come chiedere l’accertamento e quale documentazione presentare

Qualora l’ernia incida negativamente sulla propria vita e capacità lavorativa comportandone una riduzione, per ottenere il riconoscimento d’invalidità dovrà seguirsi un determinato iter. In particolare si dovrà chiedere l’inoltro del certificato introduttivo da parte del medico di base che attesti la patologia invalidante. L’INPS provvederà poi a fissare la visita medica per l’accertamento e a darne giusta comunicazione al richiedente. Quest’ultimo in tale sede dovrà portare con sé tutta la documentazione clinica attestante la patologia e le conseguenze invalidanti e l’eventuale intervento chirurgico. La Commissione medica all’esito della visita redigerà verbale con cui sarà indicata la percentuale d’invalidità riconosciuta e lo comunicherà a mezzo racc.ta a.r. Qualora la percentuale non corrisponda alle proprie aspettative e non rispecchi l’effettiva invalidità sofferta, si potrà ricorrere innanzi all’Autorità giudiziaria.

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