Quali sono i nuovi lavori più usuranti e come ridurre l’impatto negativo sulla persona

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Un focus per individuare quali sono i nuovi lavori più usuranti e come ridurre l’impatto negativo sulla persona.

Tempi addietro venivano additati come lavori usuranti quelli che comportavano un contatto costante con il pubblico, che esponevano il lavoratore ad ambienti insalubri. Come anche i lavori che comportano la gestione di situazione particolarmente stressanti. Si pensi, a tale proposito, al carico psichico che si trova quotidianamente a gestire un assistente sociale che ha a cuore il suo lavoro. Ma anche al lavoro notturno dei turnisti. A questa gamma, peraltro, già ben nutrita di lavori usuranti, da ultimo, se ne stanno aggiungendo degli altri. Vediamo quindi quali sono i nuovi lavori più usuranti e come ridurre l’impatto negativo sulla persona.

Quando un lavoro si dice usurante

Un lavoro si dice usurante quanto è particolarmente gravoso per la mente e per il fisico. La gravità deve cioè arrivare al punto da compromettere l’equilibrio corporeo della persona. E come ben si può intuire, una persona può dirsi in equilibrio quando è supportata da un corpo e da una mente entrambi ben funzionanti e in forma.

La nuova frontiera dei lavori usuranti

Stando al grido d’allarme lanciato da posturologi e osteopati, la nuova frontiera dell’usura è legata, a doppio filo, con i lavori che costringono le persone, ore e ore, sedute davanti ad uno schermo. Infatti, si contano sulla punta delle dita le postazioni lavorative che garantiscono posture corrette ai lavoratori quanto a schermo, tastiera e seduta. Vediamo ora di passarli in rassegna uno per uno.

Lo schermo del computer

Lo schermo del computer, specie per chi ci passa davanti gran parte della giornata lavorativa, dovrebbe trovarsi a livello degli occhi o poco più in basso. Cosa, questa, tutt’altro che scontata, specie quando si ha a che fare con monitor di grandi dimensioni. La distanza consigliata tra la persona e lo schermo è poi di 50-70 centimetri. In più, sarebbe preferibile l’assenza di fonti di luce sia davanti che dietro al monitor.

La tastiera

Le braccia, durante la scrittura al computer, devono stare in posizione verticale e gli avambracci andrebbero appoggiati al tavolo. Il mouse poi dovrebbe trovarsi allo stesso livello della tastiera. Questo mix sarebbe in grado di garantire il massimo rilassamento alle mani. Le “poverine” infatti si trovano a digitare, spesso, ore e ore sui tasti e, nella peggiore delle ipotesi, pure senza posa.

La seduta

E qui si arriva forse al punto più dolente, vale a dire al tipo di seduta disponibile nell’ambiente di lavoro. Innanzi tutto, si dovrebbe poter disporre di una sedia dall’altezza regolabile. Lo schienale andrebbe regolato con un’angolazione tra 90 e 110 gradi. Questo significa bandire sedute troppo all’indietro e non commisurate all’altezza del piano di lavoro. I gomiti, poi, dovrebbero stare in posizione di riposo, appoggiati ai braccioli e non sospesi in aria per tutta la giornata di lavoro come spesso accade.

L’usura da lavoro

Un mix di elementi che considerati nel loro insieme, sarebbe alla base dei disagi che stanno accusando i lavoratori sempre più spesso. I problemi che vengono riscontrati più di frequente da posturologi e osteopati, sono i seguenti. Vale a dire quelli a carico della curva cervicale, ma anche degli arti superiori. Le mani infatti, per loro natura, sarebbero fatte per muoversi in modo armonioso con tutte e cinque le dita. Invece, come ben si può vedere nell’uso di tastiere, notebook e smartphone, c’è un sovraccarico nell’uso solo di alcune dita, con tutti gli squilibri che ne conseguono.

Come fare dunque per ridurre tutti questi squilibri progressivi, dettati da una scorretta postura nella sede di lavoro? In primis, si dovrebbe mettere in pratica quanto sopra esposto. Poi, nel caso in cui si dovesse cominciare ad accusare dolori e distorsioni, non indugiare e contattare immediatamente il proprio medico per certificati  e lastre. Questo per intervenire in tempo utile con migliorie salutari della propria postazione di lavoro. Ecco dunque quali sono i nuovi lavori più usuranti e come ridurre l’impatto negativo sulla persona.

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