Piazza Affari col fiato sospeso per l’inflazione USA che lascia tutti a bocca aperta

inflazione USA

Oggi era il giorno dell’inflazione negli Stati Uniti. Gli operatori attendevano questo dato da giorni e l’inflazione in USA non ha mancato di stupire. L’incremento dei prezzi a gennaio negli Stati Uniti è schizzato al 7,5% su base annua, dato superiore alle attese degli analisti. L’incremento su base mensile è stato dello 0,6% contro un incremento dello 0,5% di dicembre. Negli Stati Uniti l’inflazione non raggiungeva questo livello da quarant’anni.

Il dato ha avuto un impatto immediato sul rendimento dei titoli di Stato americani. Il rendimento del titolo decennale ha raggiunto il 2%. Ma è soprattutto significativo l’incremento del rendimento del titolo di Stato a 2 anni, arrivato a rendere l’1,45%.

Ovviamente, questa notizia ha avuto un impatto forte anche sui mercati azionari. In Europa gli indici azionari hanno chiuso contrastati. L’indice Euro Stoxx 50 ha chiuso in ribasso dello 0,1% invece la Borsa tedesca ha chiuso con un leggerissimo rialzo dello 0,05%. È andata peggio alla Borsa francese che è calata dello 0,4%, mentre Londra ha guadagnato lo 0,4%.

Ovviamente la notizia ha avuto un impatto negativo anche sull’apertura di Wall Street. Al momento della chiusura delle Borse UE i tre indici americani erano in ribasso tra lo 0,5% e lo 0,8%. Tuttavia, occorre considerare che la Borsa USA viene da due giornate di forti rialzi. Le prese di beneficio di chi specula nell’intraday hanno probabilmente provocato parte delle vendite in avvio di seduta.

Piazza Affari col fiato sospeso per l’inflazione USA che lascia tutti a bocca aperta

La Borsa di Milano ha chiuso in rialzo dello 0,2% ed, insieme a quella inglese, è l’unica Piazza principale che ha chiuso in territorio positivo. L’indice Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) ha chiuso a 27.190 punti dopo avere raggiunto un massimo a 27.353 punti. Tuttavia, poco prima dell’avvio di Wall Street, l’indice maggiore di Piazza Affari è andato in territorio negativo per poi reagire e chiudere in rialzo.

Ancora una volta sul listino italiano i titoli bancari sono stati protagonisti. Unicredit ha guadagnato il 3,2%, Intesa Sanpaolo è salita del 2,3%, Banca Mediolanum ha guadagnato l’1,4%. Un po’ a sorpresa sono rimasti indietro i titoli di Banco BPM e BPER Banca, nonostante una promozione della banca d’affari HSBC. Per gli analisti della banca queste due azioni sono da comprare.

Se gli operatori erano a Piazza Affari col fiato sospeso in attesa dell’inflazione USA, tuttavia non mancavano di comprare un titolo a piene mani. CNH è stata la protagonista assoluta tra i maggiori titoli del listino italiano. L’azione ha messo a segno la terza seduta consecutiva al rialzo con un guadagno del 4,3%. L’azione dall’8 febbraio ad oggi è passata da 12,5 euro a 14,5 euro. Il titolo in area 14,5-14,6 euro ha una forte resistenza. Una chiusura sopra questo livello catapulterà l’azione verso i massimi di fine dicembre scorso a 17,5 euro. Al ribasso un ritorno dei prezzi sotto 13,5 euro riporterebbe l’azione sui minimi degli ultimi 12 mesi.

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