Perché investire su Banksy

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Perché investire su Banksy? Banksy è molto più di una superstar. È probabilmente una delle icone più note che la nostra epoca trasmetterà alle generazioni future. Per chi non lo conoscesse è considerato il padre della streetart, l’arte di strada. Originati dai graffiti, i “murales” sono oggi un potentissimo strumento per veicolare messaggi. Banksy ha ben chiaro la portata della sua arte, accresciutasi esponenzialmente grazie ad internet e ai social media.

Chi è Banksy?

Su di lui è tutto un mistero. Sappiamo solo che è originario di Bristol, UK. Molti si sono azzardati nel cercare di individuare chi sia. Nessuno può dirlo con certezza. Qualcuno ipotizza persino che dietro il suo nome si celi un gruppo di artisti e che Banksy non sia un singolo individuo. Non ci dilungheremo su queste speculazioni.

Tra i molti punti interrogativi su Banksy una cosa mette d’accordo molti. Una delle sue opere più celebri, la bambina con in mano un palloncino a forma di cuore, diventerà la futura Mona Lisa della storia dell’arte.

Perché investire su Banksy?

Da sempre, l’arte è considerata un bene rifugio. Certo, esistono opere d’arte e Opere d’arte sulle quali puntare. Ma in un’epoca in cui i mercati azionari sono sempre più volatili, investire su Banksy è una certezza. Primo, perché si sta dimostrando un investimento a basso rischio e dalla sicura redditività nel lungo periodo. Secondo perché godere nella propria casa di un Banksy originale è un lusso che non tutti possono consentirsi. Terzo perché la street art non è più un movimento periferico e reazionario. Ma la street art è stata accettata dalle istituzioni, è entrata nella nostra vita quotidiana e, cosa che più conta per gli investitori, è entrata in un Museo.

Cosa significa?

Questo ingresso certifica la validità della corrente artistica della streetart. Quando un’opera, oppure un movimento artistico, entrano in un museo, difficilmente ne escono. Per sapere se un artista è valido, dunque le sue opere hanno un intrinseco valore economico, basta guardare il suo curriculum. Se ha partecipato alla mostra dei mercatini di Natale promossa dall’Associazione Tal dei Tali e basta, non è un buon segnale. Se invece questo artista ha partecipato ad una mostra in un museo, allora è un altro discorso. Per un collezionista, sapere che l’artista del quale possiede un’opera, ha esposto in un museo, può star certo di avere in casa un futuro tesoretto.

Tornando a Banksy, la particolarità del personaggio è tale da fornire garanzia immediata sul suo valore. Basti pensare che l’artista, qualche anno fa, durante una sua performance a New York, ha “regalato” alcune tele ad una bancarella sulla strada. Non essendo firmate, le sue opere non vennero immediatamente riconosciute e perciò furono vendute per poche decine di dollari. Dopo che Banksy stesso ebbe postato la foto della bancarella di New York, rivendicandone la paternità, il loro valore è schizzato. Da poche decine di dollari a decine di migliaia di dollari.

Perché investire su Banksy? Non dovrebbero esserci più dubbi.

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