Per la pensione 20 anni di contributi bastano per tutti, ecco perché e da che età

Per la pensione 20 anni di contributi bastano per tutti-Foto da pixabay.com

Andare in pensione con 20 anni di contributi nel 2024 è più semplice perché è aumentata la platea dei potenziali beneficiari. Naturalmente non si può e non si deve parlare di pensioni anticipate.

Perché anticipare la pensione con 20 anni di contributi, a meno che non si affiancano condizioni di invalidità, non è possibile. Ma allora perché si parla di estensione della platea dei potenziali beneficiari di una pensione con 20 anni di contributi? Il motivo deriva dalla Legge di Bilancio e dal recente operato del Governo Meloni.

Quelle anticipate hanno bisogno di carriere molto lunghe come contribuzione

Per la pensione 20 anni di contributi bastano, ma solo a 67 anni. Infatti questa è la soglia anagrafica utile alle pensioni di vecchiaia ordinarie. Anche svolgendo un lavoro gravoso o usurante, con 20 anni di contributi bisogna sempre attendere i 67 anni di età. perfino lo sconto di 5 mesi per chi rientra tra usuranti e gravosi, che consente l’uscita a 66 anni e 7 mesi, prevede una contribuzione pari a 30 anni. Non c’è misura di pensionamento anticipato che non preveda carriere contributive lunghe.

Si parte dai 30 anni di alcune categorie rientranti nell’Ape sociale, ai 41 anni di Quota 41 precoci o ai 42,10 anni di contributi per le canoniche pensioni anticipate. Solo chi ha una invalidità pensionabile pari almeno all’80% può godere di una pensione con 20 anni di versamenti, a 56 anni le donne e a 61 anni gli uomini.

Per la pensione 20 anni di contributi bastano per tutti, ecco perché e da che età

Come detto però, le pensioni di vecchiaia possono essere percepite con 20 anni di contributi e 67 anni di età. Anche per chi ha iniziato a lavorare solo dopo il 31 dicembre 1995. Perché la grande novità è proprio questa. Nel 2024 anche i cosiddetti contributivi puri potranno andare in pensione con la combinazione 67+20. Una combinazione che a dire il vero era valida pure nel 2023, ma era assoggettata ad una condizione aggiuntiva. I lavoratori la cui carriera contributiva aveva visto i natali dal 1° gennaio 1996 in poi, per andare in pensione con la combinazione 67+20 dovevano raggiungere una pensione pari ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale. Un vincolo che nel 2024 il Governo Meloni ha deciso di eliminare. Allargando la platea dei potenziali beneficiari di questa misura.

 

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