Pensione anticipata 42 anni e 10 mesi di contributi, ultime notizie

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I lavoratori italiani a livello previdenziale non riescono mai a stare tranquilli. Dall’introduzione della Legge Fornero, infatti, si sono susseguite una serie di misure sperimentali e dalla durata limitata. Questo per limare un pò i rigidi paletti imposti da una riforma previdenziale varata in periodo di crisi. E mai modificata. Purtroppo questi continui cambiamenti, queste modifiche tanto attese che, però, non arrivano hanno generato in clima di incertezza. Pianificare la propria pensione con qualche anno di anticipo, infatti, non sempre è possibile. Visto che la normativa potrebbe essere modificata da un anno all’altro.

L’incertezza previdenziale

Anche se un punto abbastanza fermo della nostra Legge previdenziale è rappresentato dalla pensione di vecchiaia, per l’anticipo c’è sempre incertezza. Soprattutto alla luce dei requisiti di accesso che variano ogni biennio per l’adeguamento alla speranza di vita.

Pensione anticipata 42 anni e 10 mesi di contributi, che è l’altra misura strutturale insieme a quella di vecchiaia, sembra essere messa in discussione continuamente. Anche se si tratta solo di ipotesi la paura dei lavoratori è che lo strumento in questione possa venire meno da un momento all’altro. Perchè attualmente ci sono diversi modi per raggiungere il requisito contributivo anche pagando.

Su cosa verterà la riforma per il 2023?

Quello su cui, ormai, si può stare tranquilli è che per il 2023, a livello strutturale, tutto resterà immutato. Con la formazione del nuovo Governo dopo le elezioni del 25 settembre, infatti, i tempi saranno troppo stretti. E si riuscirà a pensare solo alla Legge di Bilancio. Certo, in essa potrebbero essere inserite misure temporanee solo per il 2023. Ma certamente non si assisterà a nessuna riforma che cambi la Legge Fornero.

La pensione anticipata ordinaria, almeno per il prossimo anno, non sembra essere messa in discussione. E non subirà neanche aumenti dei requisiti di accesso visto che la speranza di vita è stata frenata dalla pandemia di Covid 19.

Pensione anticipata 42 anni e 10 mesi di contributi, ultime notizie

La misura, ad ogni modo, non sembra essere in pericolo neanche per gli anni a venire. La spesa previdenziale, infatti, deve essere contenuta e non potrà andare a gravare sulle casse dello Stato. Proprio per questo motivo, più di una volta, l’attuale Governo ha auspicato un ritorno alla Legge Fornero. Sintomo che i governanti non hanno intenzione, entro breve, di modificare strutturalmente la previdenza italiana.

Sicuramente saranno introdotte misure di flessibilità in uscita ma difficilmente si potrà mettere mano alla Legge Fornero per modificarla o abolirla. I requisiti richiesti, infatti, sono rigidi quel tanto che basta per permettere l’anticipo solo a pochissime persone. E qualsiasi misura flessibile verrà introdotta ad affiancare la Fornero dovrà prevedere, per forza di cose, delle penalizzazioni. Questo per rendere sostenibile l’anticipo e per farne ricadere i costi totalmente sulle spalle dei lavoratori.

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