Pensione anticipata 2023 pure con 20 anni di contributi, cosa fare all’INPS

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Andare in pensione nel 2023 si potrà fare anche in anticipo e non necessariamente con 42 anni e 10 mesi di contributi versati. Le vie per uscire sono tante e molte partono da una dote di 20 anni di contributi. Non certo una carriera lunga quindi, e non certo lunghe come quelle che servono per molte delle pensioni anticipate previste dal sistema.

Pensione anticipata 2023 pure con 20 anni di contributi, cosa fare all’INPS

Servono 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e 10 mesi per le donne per la pensione anticipata ordinaria. Ed anche nel 2023 queste sono le soglie. Niente limiti di età, come per la Quota 41 precoci (primo anno di contributi completato prima dei 19 anni di età). Misura che riguarda alternativamente, invalidi, caregivers, disabili o lavori gravosi, tutti potenziali beneficiari di questa Quota 41. Superare i 40 anni di contributi quindi appare fondamentale per anticipare la quiescenza. Ma a volte basta molto meno. Bastano per esempio 20 anni sia perla pensione di vecchiaia ordinaria che per le pensioni anticipate contributive. In pratica, più del 50% in meno di contributi rispetto alle misure scollegate dai limiti anagrafici.

In pensione con 20 anni di contributi nel 2023, alcune vie

Possibile la pensione anticipata 2023 pure con 20 anni di contributi previdenziali versati. Una validissima alternativa alla pensione di vecchiaia ordinaria per esempio, visto che pure quest’ultima prevede 20 anni di versamenti. Cambia però l’età di uscita. La pensione di vecchiaia ordinaria si prende a 67 anni di età, quella anticipata contributiva a 64 anni. Serve però l’assenza di contribuzione ante 1996 e una pensione di importo pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale. E 20 anni bastano pure per un invalido con disabilità INPS pari ad almeno l’80%. In questo caso gli uomini possono uscire già a partire dai 61 anni di età mentre le donne a partire dai 56 anni.

Cosa fare all’INPS

Numerose misure quindi, con requisiti sostanzialmente differenti. Una condizione che il lavoratore deve affrontare in primo luogo verificando la sua contribuzione scaricando dal sito dell’INPS l’estratto conto. Sommare tutte le settimane di contribuzione che sono riportate nell’estratto conto. L’unica via è questa per calcolare l’esatto numero di anni di contributi. E poi sommare gli importi in euro di questi contributi. Un modo quest’ultimo per verificare il montante contributivo da cui nel caso, ricavare una pensione pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale utile all’anticipata contributiva.

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