Pechino coltiva l’illusione di un nuovo ordine mondiale con caratteristiche cinesi

La bandera cinese-Foto da imagoeconomica

Il nuovo ordine mondiale immaginato dalla Cina si fonda sulle tre iniziative globali messe in campo dal Celeste Impero.

Sebbene poco indagate e studiate dalla gran parte degli analisti di geopolitica, le cosiddette “Global initiatives” messe in campo da Pechino meritano, invece, una particolare attenzione. Negli ultimi anni, infatti, la Cina ha inteso presentare sulla scena mondiale tre iniziative che ha voluto rappresentare, scevra dalle passate timidezze diplomatiche, come i tre pilastri del nuovo ordine mondiale “con caratteristiche cinesi”: esse sono l’Iniziativa globale per la sicurezza, quella per lo sviluppo ed ultima, ma non meno importante, quella per la civilizzazione. Pechino coltiva l’illusione di un nuovo ordine mondiale

La Global Security Initiative (GSI)

In questo articolo esamineremo brevemente la prima, definita Global Security Initiative (GSI) perché, come dice il nome stesso, nelle intenzioni di Pechino vorrebbe essere il manifesto di un sistema di sicurezza globale alternativo al noto “ordine internazionale basato sulle regole”, di marca occidentale ed a guida Usa. Tra i suoi punti cardine c’è la rilevanza attribuita alla sovranità degli Stati ed il conseguente principio di non interferenza negli affari interni di un paese, insieme alla ferma contrarietà verso il sistema di sanzioni internazionali definite, secondo la visione cinese, come “unilaterali”; infine, vi si trova l’opposizione alla logica del confronto tra blocchi, che sembra riecheggiare più che altro il rifiuto del sistema unipolare, a favore di una concezione multipolarista.

Il crescente attivismo diplomatico cinese

Una prima messa in pratica di questa dottrina di sicurezza globale la si è potuta scorgere nel ruolo di mediazione, apparentemente coronato da successo, svolto da Pechino per ristabilire delle iniziali relazioni diplomatiche tra Iran e Arabia saudita, da tempo interrotte. L’altro saggio pratico della GSI è stato il tentativo, questa volta infruttuoso, di far sedere allo stesso tavolo Russia ed Ucraina, presentando un piano di pace in dieci punti. Delle tre iniziative globali messe in campo da Pechino la prima ad essere attivata è stata, pertanto, quella che fa perno sulla sicurezza, probabilmente perché nella dottrina marxista cinese sicurezza e sviluppo sono concetti inscindibili; dunque, non si dà l’una senza l’altro e viceversa.

Pechino coltiva l’illusione di un nuovo ordine mondiale: il tentativo di scardinare l’ordine internazionale basato sulle regole

Ciò detto, appare chiaramente come dietro questa narrazione si celi, nemmeno troppo nascosta, l’intenzione dell’attuale gruppo dirigente cinese di cominciare ad indebolire progressivamente la concezione occidentale di ordine internazionale, fondata sui principi democratici, sui diritti umani, sulle libertà individuali e sul libero commercio globale. Che equivale al tentativo di indebolire il ruolo dominante degli Stati uniti, i quali infatti, consci di tale processo, hanno preso diverse contromisure sul tema della sicurezza, soprattutto nel teatro indo-pacifico. Quella di Pechino è infatti una narrazione strategica multi-vettoriale il cui messaggio è che il pianeta stia assistendo ad un declino occidentale in termini generali, quindi demografico, culturale, economico e geopolitico, a fronte di un’ascesa dell’Asia a trazione cinese.

La crisi nella governance globale

Il sotto-testo cinese lascia, quindi, intendere che il blocco occidentale abbia storicamente esaurito il suo ruolo di guida del mondo è non sia più in grado di produrre una governance globale atta ad evitare il caos geopolitico; ecco pertanto intervenire il Celeste Impero con la sua Iniziativa globale per fornire quella sicurezza che sta progressivamente venendo meno. Del resto, già nel 2021 il Presidente cinese Xi, parlando al Boao Forum sul tema “Un mondo in cambiamento”, evidenziò quelli che secondo lui erano “i quattro deficit” che l’umanità stava affrontando: un crescente deficit di governance, un deficit di fiducia, un deficit di sviluppo ed infine un deficit di pace”, chiedendo ulteriormente, “Cosa è andato storto nel mondo?”. Il leader cinese suppone di avere le risposte e di volerle veicolare al pianeta attraverso le tre iniziative globali delle quali finora si è visto ben poco a livello di governance mondiale.

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