Pasta fatta in casa, la ricetta facile… per sconfiggere la crisi

Pasta fatta in casa, la ricetta facile... per sconfiggere la crisi

Esiste uno stretto legame tra economia e abitudini alimentari, e la storia insegna che in passato c’erano meno spreco e più salute. Ma è possibile fare un passo indietro per andare avanti? La risposta è sì.

Dal dopo guerra in poi, il boom economico ha permesso non solo di far arricchire, ma ha completamente plasmato il volto della società in tutti i suoi aspetti, cultura alimentare compresa. Non è detto, però, che l’innovazione tecnologica debba essere sempre e comunque un vantaggio. Non per tutti almeno.

Oggi l’alimentazione delle famiglie italiane è generalmente di scarsa qualità, la percentuale di junk food consumata settimanalmente aumenta di anno in anno, complici anche la perdita del potere d’acquisto, l’inflazione, la speculazione e le reminiscenze della globalizzazione che, sebbene sia nella sua fase di declino, porterà con sé strascichi ancora a lungo. In questo ampissimo contesto si inserisce dunque la necessità di adottare tutte le strategie possibili al fine di combattere il caro vita ma anche di ritrovare la salute a tavola, e perché no? anche la convivialità perduta.

Come siamo messi ad alimentazione? Non propriamente bene…

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È sufficiente leggere alcuni report stilati da enti autorevoli per comprendere che nel comparto alimentazione e salute il benessere economico non sta andando di pari passo con quello del corpo e della mente. Da Fondazione Veronesi emerge che:

  • disturbi alimentari come bulimia, anoressia, iporessia, arfid e binge eating sono sempre più frequenti e l’esordio scatta in età sempre più precoci: oggi, si verifica già intorno ai 7-11 anni rispetto ai 14-16 di qualche anno fa. Complice, tra le altre cose, il messaggio negativo dei Social che – sintetizzando – spinge a inseguire canoni di bellezza falsati.
  • di contro, 4 persone su 10 sono in eccesso ponderale, uno su 10 obeso. Solo il 7% della popolazione italiana consuma le porzioni di frutta e verdura raccomandate dall’OMS. Inoltre, l’aumento di sovrappeso colpisce sempre di più i giovani intorno all’età di 18-34 anni.
  • in aumento anche il consumo di junk food: come riporta ANSA, in Italia il 28% dei consumatori tra i 18 e i 34 anni mangia fast food o cibo di scarsissima qualità almeno una volta alla settimana; l’8% lo consuma due o tre volte a settimana.
  • l’OMS annuncia: è emergenza obesità, nel mondo 1 miliardo di persone coinvolte.
  • paradossalmente, in media viene sprecato mezzo chilo pro capite di cibo alla settimana, con un trend in crescita. A sprecare più cibo sono i poveri, sempre paradossalmente, a causa dell’acquisto di alimenti di scarsa qualità che si deteriorano più facilmente.

Ma l’abitudine di alimentarsi in modo errato non deriva solamente dall’attrattività e dalla “comodità” di certi cibi; spesso i consumatori non riescono a distinguere – tra gli scaffali del supermercato – la vera qualità di un alimento. Colpa, forse, anche di etichettature ambigue, le diciture “light” o “100% naturale” che ispirano fiducia ma che in realtà nascondono non poche criticità. Il risultato? Persone sempre più malate, nel corpo e nell’anima, per colpa di un finto benessere economico.

La pasta fatta in casa, un’arma efficacissima per combattere… i mali del nostro tempo

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In questo ampio contesto si inserisce la necessità di tornare ad un’alimentazione più sana, più consapevole, e soprattutto che vada a migliorare apporto calorico e… apporto affettivo. E la pasta fatta in casa è solamente il primo passo, o uno degli step che si possono adottare, senza fare chissà quali sacrifici.

  • Per fare la pasta in casa servono pochi ingredienti e poco tempo: farina, uova e circa mezz’ora. Con un impasto di 200 grammi di farina e 2 uova si crea un panetto che può sfamare 4 persone sotto forma di tagliatelle, ravioli, tortellini, e anche formati di pasta classici. Basta possedere una macchina per la pasta.
  • Non solo: i tempi di cottura della pasta fatta in casa sono minimi, circa 2-3 minuti, a differenza dei 10-13 minuti di quella secca. Ciò porta ad un consistente risparmio del gas dei fornelli o dell’elettricità dei piani di cottura a induzione.
  • lo stesso principio si può adottare, ovviamente, per il condimento. Prepararlo in casa, scegliendo le materie prime, permette di non assumere conservanti, additivi e sale in eccesso che ovviamente si trovano nei sughi pronti.

Non da ultimo, affatto, l’aspetto che può regalare ancora più vantaggi. Preparare la pasta fatta in casa non impiega molto più tempo di qualsiasi altra ricetta; realizzarla con le proprie mani riporta a gesti “antichi”, quando la fretta era sconosciuta, e aumenta la consapevolezza sulle proprie capacità. Non è necessario essere chef.

I genitori possono condividere l’esperienza coi bambini, insegnando loro fin dalla tenera età che il cibo non è solamente qualcosa che dà soddisfazione immediata, ma cultura, tradizione, affetto e convivialità. Scegliendo da soli le materie prime si può ovviare alla confusione che regna sugli scaffali del supermercato, si possono innescare circoli virtuosi che aiutano le realtà commerciali più sostenibili (mercati e negozi di vicinato) ed evitare prodotti agricoli contaminati da pesticidi e/o modifiche geniche, andando di fatto a contrastare un’economia basata così tanto sul profitto che rischia di compromettere irrimediabilmente la qualità della vita.