Pagare le tasse con F24 in ritardo con il ravvedimento operoso

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Per imposte come l’IRPEF, l’IRES e l’IVA, giusto per rendere l’idea, ci sono ogni anno delle scadenze da rispettare per i versamenti.

Detto questo, spesso il contribuente conosce bene il fatto che occorre regolarizzare la propria posizione fiscale e tributaria entro una certa data. Ma non può in quanto non ha tutta la liquidità per farlo.

Non a caso a molti cittadini, ma anche a tante imprese, periodicamente vengono notificate a mezzo raccomandata o con la PEC le cartelle esattoriali. Ovverosia, gli atti relativi a imposte pregresse che non sono state pagate.

Pur tuttavia, prima di arrivare a questo punto non solo il versamento tardivo delle imposte è possibile. Ma il contribuente può pure beneficiare di sanzioni applicate che sono ridotte rispetto a quelle standard. Specie se il ritardo nei versamenti, partendo dalla scadenza originaria, è molto contenuto.

Pagare le tasse con F24 in ritardo con il ravvedimento operoso

Nel dettaglio, sotto certe condizioni, il versamento tardivo delle imposte è possibile avvalendosi dell’istituto del ravvedimento operoso. Che permette, fuori tempo massimo rispetto alla scadenza originaria, di sanare la propria posizione. Proprio prima che arrivino le cartelle esattoriali. Anche perché, tra l’altro, la notifica di una cartella esattoriale è sempre preceduta, da parte del Fisco, dall’invio di un avviso bonario.

Per pagare le tasse con F24 fuori tempo massimo, in particolare, il ravvedimento operoso ammette la regolarizzazione non solo dei versamenti omessi, ma anche di quelli già effettuati ma in misura insufficiente. Così come il ravvedimento operoso si può sfruttare pure per sanare altre irregolarità fiscali.

Prima si pagano, minore sarà la sanzione applicata

In più, nell’incentivare l’adempimento spontaneo, con il ravvedimento operoso le sanzioni applicate crescono all’aumentare del ritardo. Per esempio, versando con un ritardo fino a trenta giorni, rispetto alla scadenza originaria, la sanzione applicata è bassa. In quanto è pari a solo un decimo di quella ordinaria.

Per il ravvedimento, come sopra accennato, si usa l’F24 per imposte come IVA, IRAP e imposte sui redditi. Mentre si utilizza il modello F23 per l’imposta di registro e per il ravvedimento operoso sugli altri tributi indiretti. Oppure ancora, al posto di F24 ed F23, si utilizza per il ravvedimento operoso il modello F24 Elide per le tasse relative, tra l’altro, alla registrazione dei contratti di locazione e all’affitto di beni immobili.

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