Occhio a questi dettagli sulla confezione del panettone o del pandoro che eviteranno fregature e pessima qualità

panettone e pandoro

Ogni anno la stessa storia: team pandoro o team panettone?

La lotta tra le due “fazioni” è sempre abbastanza accesa, eppure restano i dolci più amati e acquistati del periodo.

Molte volte, tra quelli che compriamo e quelli che ci vengono regalati, finiamo per avere delle scorte che durano fino a Pasqua.

Ed è così che iniziano a diventare anche il piatto principale di ogni colazione.

Ma possiamo davvero essere sempre tranquilli rispetto alla loro genuinità?

Come possiamo capire se abbiamo tra le mani un prodotto di qualità senza fidarci unicamente del nome?

A questo proposito possiamo far affidamento alle tabelle ed alle indicazioni che devono obbligatoriamente essere riportate sulla confezione.

Occhio dunque a questi dettagli sulla confezione del panettone o del pandoro che eviteranno fregature e pessima qualità.

Scopriamo insieme quali sono.

Occhio a questi dettagli sulla confezione del panettone o del pandoro che eviteranno fregature e pessima qualità

L’industria dolciaria, artigianale o industriale, deve in ogni caso seguire delle regole ben precise stabilite da leggi e regolamenti, soprattutto riguardo alla disciplina della produzione e della vendita di taluni prodotti da forno.

In questo senso è un apposito Decreto adottato dal Ministero dello Sviluppo Economico (già Ministero delle attività produttive) a venirci in aiuto.

Si tratta dunque di un documento che determina le linee guida per i produttori ma fornisce anche tantissime informazioni a tutela di chi acquista.

Vengono così definite precisamente caratteristiche e composizione non solo di panettone e pandoro ma anche di colomba, savoiardi e amaretti.

Ciò che prima di tutto è importante sapere è che i prodotti non conformi a tale Decreto si riconoscono subito dalla denominazione.

Non è infatti concesso, per chi non rispetta quanto disposto, utilizzare la denominazione tipica, ma troveremo piuttosto “Dolce di Natale”.

Questo potrebbe essere un primo indizio di cui tenere conto.

Impariamo a leggere l’etichetta

Ad esempio il panettone deve essere a pasta morbida e ottenuto per fermentazione naturale da pasta acida.

Il Decreto ci offre una definizione di entrambi i dolci stabilendone la forma, la consistenza e la preparazione.

Deve inoltre esserci l’aroma tipico di lievitazione a pasta acida ed il caratteristico taglio sulla crosta superiore.

Tra gli ingredienti obbligatori sono indicati:

  • farina di frumento;
  • zucchero;
  • uova di gallina di categoria “A” in quantità tali da garantire non meno del 4% in tuorlo;
  • materia grassa butirrica (cioè burro), in quantità non inferiore al 16%;
  • uvetta e scorze di agrumi canditi, in quantità non inferiore al 20%;
  • lievito naturale costituito da pasta acida;
  • sale.

Per il pandoro vale la stessa composizione.

In più è indicata la caratteristica forma a stella ottagonale e l’assenza di crosta, oltre all’aroma di burro e vaniglia.

Una guida fondamentale per i nostri acquisti.

Approfondimento

Altro che panettoni e pandori è questo lo squisito dolce umbro da portare in tavola o regalare

Consigliati per te