Nuovo farmaco per la malattia e la Prini va in finale di Tu si que vales

Tu si que vales

Esilarante l’esibizione di Francesca Prini e Fiammetta. Nella puntata di «Tu si que vales» di sabato 29 ottobre, la coppia di amiche incanta il pubblico con la Pole Dance, disciplina sportiva che unisce la danza aerobica e la ginnastica. E il corpo si muove intorno ad una pertica verticale. Francesca si presenta alla giuria e accenna alla sua malattia: la fibrosi cistica. Le difficoltà, il decorso della patologia, le paure e quel fiato corto che tante volte smorza il suo entusiasmo.

La ricerca e prodotti innovativi come il Kaftrio

Il nuovo farmaco per la malattia di cui soffre Francesca Prini da pochi mesi è disponibile anche in Italia. Infatti, il messaggio dell’artista si rivolge soprattutto a chi come lei soffre tale patologia. Francesca ce la fa ancora grazie al Kaftrio. Lo dice chiaramente e punta a stimolare la sensibilità dell’opinione pubblica rispetto alla Ricerca scientifica. L’FDA (Food and Drug Administration statunitense) approva il prodotto innovativo nel 2019.

La ricerca e il nuovo farmaco per la malattia

Si tratta della prima «terapia combinata tripla disponibile per il trattamento di pazienti con la più comune mutazione della fibrosi cistica. Kaftrio è approvato per i pazienti di età pari o superiore a 12 anni». In Italia, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’estate 2021, il farmaco diventa disponibile. Oggi è a carico del Sistema Sanitario Nazionale per quei pazienti «che rientrano nelle indicazioni approvate dall’EMA». Quindi è sempre lo staff medico di riferimento a valutare l’opportunità del nuovo prodotto per ciascun paziente.

Nuovo farmaco per la malattia e i passi avanti della Ricerca

La fibrosi è una malattia genetica che colpisce l’apparato digerente e respiratorio. Si tratterebbe di un gene alterato che provocherebbe la produzione di muco molto denso e eccessivo. Tra i sintomi rientrerebbero la tosse persistente, il respiro sibilante e l’affanno nonchè frequenti infezioni polmonari o bronchiali.

Difatti nel caso di Francesca Prini, lei stessa racconta di aver avuto «un’emorragia all’arteria bronchiale per il deterioramento del polmone sinistro. Ho pensato che avrei smesso di vivere». Invece no. Con l’aiuto e la bravura della sua compagna di lavoro e di danza, Fiammetta, Francesca si muove lungo l’asta come una molla elastica. Ce la fa e, insieme, approdano alla finale. «Non volevo farvi pena» aggiunge. Il suo scopo è quello di motivare chi soffre come lei della stessa patologia. Incoraggiare a non mollare e credere nella Ricerca.

Il precedente con Swami La Rosa

Nella storia di «Tu si que vales» c’è un’altra esibizione di successo. Quella di Swami La Rosa che nel novembre 2019 canta e la sua storia personale con fibrosi cistica commuove Maria De Filippi. Il racconto buca lo schermo e il testo della canzone «Non siamo tutti uguali» incanta il pubblico. Anche per lei c’è la fatica della convivenza con un male che le viene diagnosticato quando ha soli pochi giorni di vita. E proprio in quegli anni, dagli States, stava arrivando il nuovo farmaco che in alcuni casi può rappresentare un forte aiuto nell’ambito di terapie personalizzate.

Come vive una persona con fibrosi cistica

Chi ne è affetto parla di una convivenza continua con terapie antibiotiche, fisioterapie respiratorie, aerosol e ricoveri ospedalieri. Si tratterebbe di terapie costanti, ordinarie e da rispettare scrupolosamente per poter gestire al meglio la patologia. Molte testimonianze evidenziano quanto sia determinante la volontà nel cercare di associare alle terapie, necessarie, una vita normale. Nello studio, nell’esercizio di una professione e nella vita relazionale. Rimane fondamentale organizzare al meglio la giornata in modo da non fare delle cure (sempre indispensabili), l’unica faccenda del proprio agire quotidiano

Consigliati per te