Molti investitori, cittadini, famiglie e imprese hanno smesso di credere nella possibilità che la finanza possa essere rigenerata e rinnovata, e insieme ad essa anche l’economia e soprattutto la società. C’è chi vede il capitalismo come un “mostro” che distruggerà il mondo occidentale. Ma per fortuna c’è ancora speranza. A regalare una luce nuova è Oscar di Montigny, imprenditore milanese. La sua filosofia, ma anche tecnica, vuole comunicare la possibilità di un nuovo paradigma finanziario, che sia propedeutico non solo alle imprese o al Pil ma che sappia comprendere la vera anima di un’idea, di un progetto, di ciò che esso può portare alla società, alle persone e al territorio. Un’ispirazione che, forse, mancava e che se ascoltata potrebbe rivoluzionare il mondo della finanza e farlo evolvere per diventare finalmente trasparente, generativa, relazionale e propositiva, anche e soprattutto nel lungo periodo.
Chi è Oscar di Montigny
Nel suo sito web, Oscar di Montigny si racconta: esperto di Mega trends e Grandi Scenari, Innovative Marketing, Comunicazione Relazionale e Corporate Education, vuole divulgare con forza la sua innovativa visione della finanza. Lo fa quasi in modo poetico, sicuramente profondo, ma soprattutto con parole e concetti comprensibili a tutti. Una finanza inclusiva, dunque, e non più strumento di nicchia. I concetti che divulga, infatti, sono di una semplicità assordante, e regalano la speranza che un nuovo mondo sia davvero possibile. Classe 1969, Oscar di Montigny vanta un’ampia carriera anche nel comparto bancario, e non da ultimo è un uomo sposato e padre di 5 figli. È ideatore e divulgatore del “Movimento dello Sferismo” e durante i suoi innumerevoli interventi pubblici offre “prospettive complementari e funzionali ad affrontare le sfide del futuro“, soprattutto alle nuove generazioni.
Cos’è il Movimento dello Sferismo
“La finanza etica non esiste. La finanza sostenibile non serve“. “In un contesto complesso e in continua evoluzione, la vera sfida è armonizzare strategia, cultura e umanità. Questo è il nuovo paradigma del business. Questo è il futuro dell’impresa“.
Sono solo alcune delle citazioni di Montigny che rendono bene l’idea di come sia possibile un cambiamento, l’approccio a una visione completamente nuova che trasforma la finanza da strumento di controllo/dominio a uno strumento equilibrato, in grado di abbattere disuguaglianze e dare un nuovo impulso alle società, fatte da persone oltre che di aziende. Questa è la finanza “sferica”, come la definisce l’imprenditore. Il suo immenso lavoro è frutto di anni di esperienza ma anche di (ri)trovate consapevolezze, di riflessioni, che lo hanno portato a elaborare teoremi rivoluzionari. Per comprendere almeno di primo impatto cosa sia questa nuova visione della finanza, riportiamo ciò che lui stesso pubblica sui suoi canali. Concetti, come accennato poco sopra, comprensibili a chiunque. I macro principi della Finanza Sferica sono 4:
- Moltiplicità dei valori – Il rendimento non è solo economico, ma anche sociale, culturale, spirituale. Invece di depredare, creare cicli di valore in equilibrio tra dare e avere: ri-generare, ri-umanizzare, ri-vitalizzare, ri-animare, ri-spirutualizzare.
- Centralità umana – L’investimento considera l’impatto sulla persona, sulla comunità e sull’ambiente. Connette i flussi economici a finalità etiche, sociali, ambientali e comunitarie.
- Equilibrio dinamico – Il capitale non si accumula indefinitamente ma circola e si redistribuisce secondo bisogni e potenzialità; integrandosi con il tempo, la relazione e lo spazio; superando la mera logica del profitto, evolvendola in logica dell’impatto e del senso comune.
- Trasparenza e interconnessione – Ogni atto finanziario è tracciabile, aperto, parte di una rete responsabile. Redistribuisce valore in modo armonico e centrato, evitando estremi di concentrazione o dissipazione.
Per attuare questi principi, servono ovviamente “attori/strumenti sferici”, che Montigny individua e classifica come tali: parliamo di istituzioni, banche e cooperative orientate al bene comune; monete locali che favoriscono la reciprocità e la resilienza territoriale; fondi e capitali destinati a progetti innovativi, con impatto positivo a lungo termine, che valorizzino la centralità della persona; contratti e accordi che prevedono benefici condivisi e responsabilità distribuite.
Si potrebbe aggiungere, ma sicuramente Montigny l’ha già contemplata, la volontà politica di aderire a questa nuova corrente filosofico-economica, poiché senza la collaborazione istituzionale molto difficilmente anche le altre realtà potranno fare la loro parte. Ma, in sintesi, questa nuova forte visione può davvero cambiare il mondo, migliorandolo. Bisogna solo volerlo.
Credits: TEDxRoma 2014. Tutti i diritti riservati