Non tutti sanno che i 30 giorni di permessi per cura possono essere chiesti solo in determinati casi

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L’invalido dalla Legge italiana è considerato un soggetto fragile e proprio per questo motivo può godere di diversi diritti ed agevolazioni. A partire dalla possibilità di andare in pensione prima se ha una certa percentuale di invalidità. Ci sono riconoscimenti economici, anche importanti, poi, per gli invalidi gravi, quelli non autosufficienti. E riconoscimenti fiscali come l’esenzione dal pagamento del bollo auto o l’IVA agevolata sull’acquisto di determinati oggetti. Ma per ogni agevolazione bisogna rispettare determinate condizioni. Non tutti sanno che i 30 giorni di congedo per cura non possono essere indistintamente per visite ed esami, ad esempio. Approfondiamo l’argomento.

Congedi e permessi per gli invalidi

Per gli invalidi sono previsti diversi tipi di permessi e congedi. Ci sono, ad esempio, i 3 giorni di permessi mensili che spettano per i titolari di Legge 104. O anche il congedo per gravi motivi personali che spetta per 24 mesi ma che non è retribuito. A differenza di quello retribuito che spetta solo al familiare che si prende cura di un’invalido grave con handicap.

Ma ci sono anche altre tipologie di congedi, come ad esempio quello per cure termali o quello per cure. Quest’ultimo spetta per 30 giorni l’anno e non serve un’invalidità grave per poterne fruire. Cerchiamo di capire, però, come funziona e quando è possibile richiederlo.

Non tutti sanno che i 30 giorni di permessi del congedo per cure non possono essere richiesti per visite ed esami

A richiederlo possono essere tutti i lavoratori dipendenti con invalidità superiore al 50%. Basta quindi il 51% di invalidità per poter richiedere 30 giorni di permesso retribuiti dal datore di lavoro ogni anno. Ma bisogna fare molta attenzione alla motivazione per cui si chiedono.

Molti lavoratori, infatti, vorrebbero approfittare del congedo per cure per quei giorni in cui devono effettuare visite od esami specialistici. Ma non è possibile riconoscerlo in questi casi. Proprio perché la finalità di questa tipologia di congedo non è questa. In questo caso è necessario che per visite ed esami il lavoratore richieda giorni di ferie oppure ore di permessi.

E questo vale anche se le visite in questione riguardano la patologia per la quale è stata riconosciuta l’invalidità.

Per cosa può essere utilizzato il congedo per cure?

Come dice la denominazione stessa il congedo può essere richiesto per cicli di cure o terapie che, ovviamente, devono essere legate alla patologia invalidante. Fisioterapia, terapie respiratorie, cicli di chemioterapia o radioterapia.

E non deve, per forza, essere fruito in un’unica soluzione. Infatti, può essere richiesto anche in modo frazionato. L’importante è documentare il ciclo di cura che si deve effettuare al proprio datore di lavoro.

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