Asma, tumore e ipertensione danno diritto al congedo per cure di 30 giorni

asma

Per avere diritto a questo particolare congedo non serve avere un’invalidità molto alta. Basta che sia superiore al 50%. E spettano 30 giorni l’anno di assenza dal lavoro retribuita per sottoporsi a cicli di cura, anche in maniera frazionata. Ma come funziona, chi lo paga, a chi si richiede e che documentazione serve? E soprattutto patologie come asma, tumore e ipertensione danno diritto a poterlo richiedere? Scopriamo cosa prevede l’articolo 7, comma 1 della Decreto Legislativo 119 del 2011.

Il congedo per cure di 30 giorni

Iniziamo con il dire che il congedo per cure di 30 giorni non può essere utilizzato per sottoporsi a cure termali. In questo caso, infatti, c’è un’altra tipologia di congedo apposita. E neanche può essere richiesto per sottoporsi a visite mediche e specialistiche. Si tratta di una tipologia di congedo che serve appositamente per sottoporsi a cicli di cure mirate alla patologia di cui l’invalido è affetto.

Può essere, quindi, un ciclo di terapie fisioterapiche, oncologiche, di riabilitazione per il cardiopatico, terapie respiratorie, ad esempio. Ad essere coinvolta deve essere una struttura medico/specialistica.

Asma, tumore e ipertensione danno diritto ai 30 giorni?

Il malato di asma, il malato oncologico o chi soffre di pressione alta, quindi, possono avere diritto al congedo per cure. Chi soffre di asma, infatti ha problemi respiratori così come l’iperteso ha problemi di sbalzi di pressione e possono avere diritto alla pensione di invalidità. Come il malato di tumore. Ovviamente prima devono percorrere l’iter per il riconoscimento dell’invalidità civile ed ottenere una percentuale che sia superiore al 50%. Una volta ottenuto il verbale dell’invalidità civile, poi, potranno richiedere il congedo per cure di 30 giorni ogni anno.

Ma attenzione, i cicli di cure devono essere finalizzate alla patologia invalidante che ha portato al riconoscimento dell’invalidità civile. E devono essere opportunamente documentati. La domanda del congedo non va richiesta all’INPS ma al proprio datore di lavoro. Perché a retribuire i giorni di congedo è proprio il datore di lavoro.

Quale documentazione occorre?

Al momento di richiedere al datore di lavoro il congedo per cure è necessario che il lavoratore presenti la prescrizione del proprio medico curante. In essa il medico (convenzionato con il SSN) deve attestare la necessità del ciclo di cure prescritto in relazione alla patologia invalidante. Inoltre deve presentare anche la documentazione che attesti il riconoscimento dell’invalidità superiore al 50%.

Una volta fruiti i giorni di congedo, inoltre, il lavoratore deve produrre anche la documentazione che attesti che le cure siano state effettuate realmente. Basterà la documentazione rilasciata dalla struttura ospedaliera.

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