L’INPS verserà contributi gratis nel 2022 anche quando non si lavora e non si ha Legge 104 e invalidità

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La vita di ognuno di noi è costellata di molteplici situazioni esattamente come accade durante l’attività lavorativa. Possono esserci periodi prosperi ed altri un po’ meno, verificarsi situazioni in cui la prestazione lavorativa deve necessariamente sospendersi. Talvolta pertanto l’attività lavorativa può essere discontinua a causa di interruzioni e subire dei veri e propri buchi contributivi.

I contributi sono fondamentali per ogni lavoratore in quanto lo proteggono nell’ipotesi in cui si verifichi un evento che gli impedisca la piena abilità lavorativa. Inoltre interruzioni lavorative e buchi contributivi potrebbero allontanare il raggiungimento della pensione e diminuirne l’importo. L’INPS pertanto accredita contributi, senza alcun onere a carico del lavoratore, per i periodi in cui l’interessato deve interrompere necessariamente l’attività lavorativa.

In particolare quando si trova costretto per motivi indipendenti dalla sua volontà. Questi sono utili sia per il raggiungimento del diritto alla pensione sia per aumentarne l’importo. Inoltre l’INPS in determinati casi, l’INPS assegna diversi anni di contributi in più con una semplice domanda da parte del lavoratore anche senza Patronato.

L’INPS verserà contributi gratis nel 2022 anche quando non si lavora e non si ha Legge 104 e invalidità

Il nostro legislatore consente al lavoratore di mantenere il rapporto di lavoro, garantendo altresì la copertura contributiva. A tal fine sono previsti i contributi figurativi. Si tratta di contributi accreditati nelle Gestioni pensionistiche dei lavoratori pubblici o in quelle dei lavoratori privati, senza onere a carico degli stessi. Questi periodi sono utili sia per il conseguimento del diritto alla pensione che per il suo calcolo. Per chi è genitore possono verificarsi determinate situazioni in cui andare al lavoro è praticamente impossibile. Pochi sanno che l’INPS verserà contributi gratis nel 2022 nei periodi in cui il proprio figlio non stia bene, anche senza Legge 104 o invalidità.

Infatti nelle Gestioni pensionistiche dei lavoratori privati possono accreditarsi non solo il periodo di congedo parentale, ma anche periodi di congedo per malattia del figlio. Ciò in virtù dell’art.49 del Decreto Legislativo n.151/2001. Tale beneficio spetta ad entrambi i genitori, alternativamente. In particolare entrambi possono astenersi, alternativamente per periodi corrispondenti alle malattie di ciascun figlio d’età non superiore a tre anni. Inoltre ciascun genitore, alternativamente, può fruire al massimo di 5 giorni lavorativi all’anno per le malattie d’ogni figlio d’età compresa tra i 3-8 anni.

L’accredito avviene in automatico, come conseguenza della denuncia mensile del datore di lavoro. Inoltre l’art. 39 del medesimo Decreto prevede che il datore di lavoro debba consentire alle madri la possibilità di fruire giornalmente di 2 periodi di riposo. Questi sono concessi durante il primo anno di vita del bambino, hanno una durata di un’ora ciascuno e possono essere cumulabili durante la giornata. Sono denominati permessi per allattamento.

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