L’INAIL e il datore di lavoro dovranno pagare pienamente anche questo tipo di infortunio sul lavoro 

INAIL

Com’è noto i lavoratori sono tutelati da un’assicurazione obbligatoria presso l’INAIL per gli incidenti sul lavoro. Questa assicurazione copre gli incidenti avvenuti per causa violenta in occasione di lavoro. Dall’incidente deve derivare la morte, la disabilità permanente o temporanea per almeno tre giorni del dipendente coinvolto. La differenza rispetto alla malattia professionale è che la causa dell’infortunio è improvvisa e violenta. Mentre nella malattia professionale l’insorgere ha uno sviluppo lento nel tempo.

La causa violenta è un fattore con un’azione intesa e concreta. Può essere provocata da una pluralità di vettori. Da sostanze tossiche, da sforzi muscolari intensi, da virus e batteri, da condizioni climatiche. Insomma, la causa violenta viene definita come ogni attacco esterno alla integrità psicofisica del lavoratore.

L’INAIL e il datore di lavoro dovranno pagare pienamente anche questo tipo di infortunio sul lavoro

È utile anche definire il concetto di occasione di lavoro. Infatti, occasione di lavoro non significa solo la presenza nei locali dove il dipendente lavora o durante l’orario di lavoro. Occasione di lavoro comprende tutte le situazioni, anche ambientali, in cui si sviluppa l’attività lavorativa del dipendente. Per altro deve esistere un rapporto, anche indiretto, tra l’attività lavorativa e l’incidente. Questo perché si possa considerare l’evento dannoso come infortunio sul lavoro.

Classico esempio, riconosciuto dall’INAIL come infortunio sul lavoro, è l’incidente che avviene durante il tragitto per raggiungere o lasciare il lavoro. Si parla di infortunio in itinere. Eventuali deviazioni del percorso casa lavoro, a parte casi specifici, non rientrano nella copertura assicurativa dell’INAIL .La Corte di Cassazione, con la sentenza 5814 del 2022, ha affrontato un caso interessante di infortunio sul lavoro.

Il caso esaminato dai giudici

La sentenza è interessante perché rende chiaro che l’INAIL e il datore di lavoro dovranno pagare pienamente il risarcimento anche per gli incidenti avvenuti con queste modalità. Il caso esaminato dai giudici era quello di uomo che si trovava in un viaggio di lavoro molto lungo. Secondo gli eredi dell’uomo, che affrontavano il giudizio, il viaggio avrebbe creato nel loro parente una situazione di forte stress. Culminata con un arresto cardiocircolatorio e la morte del dipendente stesso a seguito della cancellazione di un volo per maltempo. In giudizio si dibatteva se questo potesse essere considerato infortunio sul lavoro e se dunque agli eredi spettasse l’indennità dell’INAIL.

I giudici hanno spiegato che questo caso rientra tra gli infortuni sul lavoro perché originato da una causa violenta. Il fatto che l’uomo potesse avere delle condizioni patologiche che fossero andate ad innalzare il rischio di incidente non escludeva l’infortunio sul lavoro. Anzi, invero, una malattia del lavoratore può rendere più pericolose, e quindi degne di attenzione da parte del datore di lavoro, attività normalmente non pericolose. La Corte ha riconosciuto, quindi, la causa violenta e l’infortunio sul lavoro per l’uomo, liquidando agli eredi l’indennità INAIL.

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