La Russia sempre più presente in Africa mentre i militari dell’Unione arretrano, 3 italiani nelle mani di rapitori

Russia

C’è uno spartiacque in tutte le dinamiche internazionali. Un prima e un dopo quel 24 febbraio 2022 che è nel pieno sviluppo in un avvicendarsi d’intrecci e situazioni più o meno raccapriccianti. Quasi d’improvviso, l’Africa diventa baricentrica per tanti motivi che in più occasioni abbiamo modo di ricordare: crisi alimentare, emigrazione, materie prime, lotta al cambiamento climatico, guerriglie locali. E in ultimo, si fa per dire, il rapporto sempre più intenso tra la città di Bamako (Mali) e la Russia. Lo apprendiamo da una nota magistrale dell’Istituto Affari Internazionali che porta la firma di Bernardo Venturi.

I motivi

«Da gennaio 2022, infatti, i mercenari Wagner sono schierati nel Mali centrale, dove conducono pattugliamenti congiunti con l’esercito maliano». Il gruppo Wagner rappresenta una sorta di compagnia militare privata che annovera tra le sue fila ex poliziotti, ex militari ed ex agenti di sicurezza russi. Secondo alcune stime i mercenari Wagner conterebbero circa 10mila uomini e spesso vengono accusati di crimini di guerra e dell’impiego di strumenti di tortura. Attraverso tale presenza la Russia sempre più presente in Africa avrebbe fatto cambiare idea in quel di Bruxelles. Soprattutto perché il gruppo di mercenari avrebbe compiuto gravi violazioni dei diritti umani. Nelle ultime ore, inoltre, una famiglia italiana lucana è stata rapita proprio nel Mali. La Farnesina e il Ministro degli Esteri Di Maio stanno seguendo la vicenda.

La Russia sempre più presente in Africa mentre i militari dell’Unione arretrano, 3 italiani nelle mani dei rapitori

I diversi colpi di Stato in Mali, Ciad e Burkina Faso unitamente al metodo Wagner che metterebbe a rischio la sicurezza della presenza europea in loco, sarebbe la causa del progressivo dietro front. Non a caso lo scorso mese di aprile l’Unione interrompe parte della Missione militare europea EUTM. S’interrompe quindi l’addestramento delle forze armate e della guardia nazionale maliane. Il tutto perché «non ci sono sufficienti garanzie di sicurezza da parte delle autorità maliane sulla non interferenza del noto Gruppo Wagner». E i militari europei avrebbero tutto da perdere attraverso metodi tra l’altro impensabili quanto a crudeltà inimmaginabili. Così la Germania sta discutendo di far rientrare i suoi in Patria mentre lo hanno già fatto la Danimarca e la Francia.

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