La differenza economica dell’assegno INPS tra pensione anticipata e pensione di vecchiaia

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Grazie alla consulenza del team di Redazione valuteremo qual è la differenza economica dell’assegno INPS tra pensione anticipata e pensione di vecchiaia. Moltissimi lavoratori che desiderano andare in pensione ci chiedono spesso quanto si perde sul rateo mensile spettante se si presenta domanda di prepensionamento. La scelta dell’anticipo pensionistico nella maggior parte dei casi dipende soprattutto da valutazioni di carattere economico. E ciò perché non tutti i contribuenti che desiderano andare in pensione possono concedersi il lusso di perdere centinaia di euro sull’assegno mensile.

Già di per sé l’ammontare della pensione è inferiore rispetto alla somma di denaro che il lavoratore percepisce con lo stipendio. E al Lettore che desidera approfondire la questione consigliamo la lettura dell’articolo “Di quanto si riduce la pensione rispetto allo stipendio?”. Quel che invece intendiamo valutare adesso è la differenza economica dell’assegno INPS tra pensione anticipata e pensione di vecchiaia. Forniremo in tal modo informazioni precise sull’importo che riceverete a seconda che scegliate o meno di continuare a lavorare fino all’età pensionabile.

La differenza economica dell’assegno INPS tra pensione anticipata e pensione di vecchiaia

Chi presenta domanda di pensionamento in coincidenza dell’età pensionabile e con un montante di contribuzione elevato potrà contare su un assegno senza penalizzazioni. I tagli sull’importo spettante aumentano quanto più breve è la storia contributiva del richiedente il trattamento previdenziale. Prendiamo il caso di un lavoratore che percepisce un reddito annuo medio di 30mila euro e che intende anticipare l’abbandono della carriera professionale di qualche anno. E consideriamo inoltre che per ogni mese di contribuzione in meno subirà una perdita di 35/40 euro.

Non ci resta dunque che calcolare quali sarebbero i margini di perdita economica se per esempio dovesse decidere di andare in pensione 5 anni prima. Considerando una perdita di 35/40 euro per ogni mese in meno di anzianità contributiva, l’incidenza sulla somma spettante sui 5 anni anni sarebbe significativa. Nel corso di un quinquennio, continuando a lavorare piuttosto che optare per il prepensionamento, il contribuente riceverebbe mensilmente da 175 a 200 euro in più.

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