In che percentuale le pensioni di reversibilità INPS spettano ai figli?

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Gli Esperti di Proiezionidiborsa offrono la loro consulenza in modo da capire in che percentuale le pensioni di reversibilità INPS spettano ai figli. Parliamo di pensione di reversibilità perché ci riferiamo all’assegno mensile che percepiscono i parenti del pensionato defunto. La pensione indiretta invece indica il trattamento previdenziale che l’INPS eroga ai beneficiari se al momento del decesso il soggetto non percepiva pensione. In questa sede ci occuperemo nello specifico delle quote di assegno pensionistico cui hanno diritto il figlio o i figli del pensionato venuto a mancare.

Alla morte del percettore di pensione è anzitutto il coniuge superstite a beneficiare del rateo previdenziale. Nell’articolo “Quanto è la percentuale della pensione di reversibilità per il coniuge?” la Redazione risponde alle domande dei Lettori in merito. Ciò perché la percentuale di pensione che si può percepire cambia molto a seconda di alcune particolari variabili. Anche l’eventuale presenza dei figli contribuisce ad aumentare l’importo dell’assegno mensile. E l’incremento dell’assegno dipende molto dalla presenza di un figlio con disabilità. Ma anche semplicemente dalla presenza all’interno del nucleo familiare di figli che studiano o minorenni. Vediamo dunque di capire in che percentuale le pensioni di reversibilità INPS spettano ai figli e in quali circostanze invece decade tale diritto.

In che percentuale le pensioni di reversibilità INPS spettano ai figli?

Se nel nucleo familiare rientra un solo figlio la quota di reversibilità spettante ammonta al 70%. La percentuale di reversibilità aumenta quando invece il coniuge superstite deve garantire sostentamento a 2 figli. In tal caso la quota del rateo pensionistico cui hanno diritto i 2 figli è pari all’80%. In presenza di 3 o più figli l’INPS assicura invece una percentuale pari al 100%.

La presenza di un figlio disabile conferisce diritto alla pensione ai superstiti, ma è opportuno un chiarimento. Conviene difatti precisare che il riconoscimento della reversibilità spetta unicamente al figlio che presenta un’invalidità al 100%, cioè del tutto inabile al lavoro.

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